Passi avanti concreti per la riqualificazione dello stadio comunale ‘Artemio Franchi’ di Firenze realizzato su progetto di Giovanni Michelucci. Il Ministero della Cultura ha infatti approvato il Dpcm che assegna definitivamente il contributo di 95 milioni – risorse destinate alla riqualificazione dei beni culturali – e lo schema di disciplinare per avviare l’operazione.
Nessun ritardo (che qualcuno aveva ipotizzato) ma scadenze precise fissate da Roma: i lavori dovranno iniziare entro fine 2023, con conclusione entro il 2026. L’obiettivo, si fa sapere da Palazzo Vecchio, è giocare la prima partita nell’impianto rinnovato nel campionato 2026-2027.
Il Ministero, si legge nel documento inviato al Comune, “si obbliga in particolare ad assicurare il coordinamento delle attività relative all’attivazione del piano e degli interventi previsti nonché del relativo monitoraggio”. La durata esatta dei lavori per lo stadio Artemio Franchi potrà essere confermata una volta conosciuto e approvato il progetto per il restyling.
“Una gran bella notizia, una decisione che rende onore a un’opera architettonica di straordinario valore e dà una prospettiva all’attività sportiva della città”.
ha commentato il presidente Eugenio Giani. “Pier Luigi Nervi fu una grande dell’ingegneria e dell’architettura – prosegue Giani – e lo stadio fiorentino, per la sua originalità e per il suo carattere innovativo, fu la prima opera che segnalò il suo talento progettuale. Seppe coniugare raffinatezza estetica e rigore strutturale con le eleganti e ardite strutture in cemento armato che ancora caratterizzano, in maniera unica, questo impianto”.
“Sono perciò particolarmente lieto di sapere che l’opera è stata inserita nei progetti cui verranno destinati i fondi dedicati al patrimonio culturale del Recovery Fund: non solo un’attestazione del suo valore architettonico, ma condizione per garantirne la rifunzionalizzazione. E’ un doppio riconoscimento per la Toscana – conclude Giani –, per il suo patrimonio culturale e per la sua attività sportiva. Adesso mi terrò in costante rapporto con la Fondazione Cassa di risparmio, che avrà il compito di monitorare il percorso del finanziamento degli interventi, per assicurarmi che siamo rispettati i tempi dei vari passaggi”.
Il sindaco Dario Nardella ha commentato: “Non possiamo sgarrare perché se non rispettiamo i tempi stabiliti dalle regole del Pnrr, ovvero appaltare i lavori entro il 2023, concluderli entro il 2026, noi rischieremmo di perdere tutti questi soldi. Per questo sono anche soddisfatto del fatto che questo fondo benefici delle corsie preferenziali riservate alle opere finanziate dal Pnrr perché in questo modo le procedure ed i tempi sono chiari a tutti, dobbiamo soltanto rispettarli con grande rigore e tenacia”.
Nardella ha ringraziato “il ministro Franceschini ed il segretario generale Nastasi. Nei documenti allegati ci sono indicati in modo molto chiaro gli importi ed i tempi. Ne deriva quindi la conferma di un impegno del governo e dello Stato sul progetto del ‘Franchi’, ricordo che questi fondi sono espressamente destinati al recupero del patrimonio storico-artistico, non si sarebbero potuti utilizzare per altre opere come ferrovie o ospedali per i quali ci sono altri fondi del Pnrr, e quindi credo che a questo punto c’è solo da lavorare con tenacia e rapidità”.