Un nuovo spazio multimediale dedicato ai pittori Nasini. Da sabato 8 luglio ore 17.30 a Castel del Piano, all’interno di palazzo Nerucci, viene inaugurata una “officina culturale amiatina”. Il progetto è stato presentato a palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana.
Francesco Nasini è un pittore barocco che ha dato origine a una dinastia di artisti attivi soprattutto nella zona del Monte Amiata. “L’offerta culturale di Castel del Piano – ha dichiarato l’assessore alla cultura di Castel del Piano Renzo Rossi – arricchisce gli spazi di cultura diffusa nel nostro territorio”. Rossi ha spiegato che la vicenda pittorica dei Nasini non ha eguali nella storia artistica nazionale, sia per quantità di opere che per numero di artisti discendenti dalla stessa famiglia. “Questo museo – ha aggiunto – ci rappresenta con la sua filosofia della divulgazione a livello globale”.
Nasini, una dinastia di nove pittori
Il museo, inaugurato grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, raccoglie la dinastia di nove pittori all’interno delle varie generazioni in un arco di tempo che va dalla seconda metà del Seicento all’ultimo quarto del Settecento. Il nuovo spazio multimediale è solo il primo passo verso un progetto più ambizioso per esaltare il ruolo della famiglia Nasini nella pittura toscana.
Verso la digitalizzazione delle opere
“Un caso straordinario di pittori che per cinque generazioni si sono tramandati le tecniche e i saperi legati alla pittura – ha spiegato la storica dell’arte Luisa Colombini che ha seguito il progetto -. L’ambizione è quella di digitalizzare tutte le opere dei Nasini, anche quelle conservate negli altri paesi dell’unione dei comuni montani Amiata grossetani”.
Federico Capriuoli, responsabile della digitalizzazione delle opere, ha quindi illustrato le tecniche usate per rendere fruibili le opere.
Scaramelli: investire sull’Amiata
“Si tratta di un’iniziativa culturale importante che il Consiglio regionale è orgoglioso di presentare – ha sottolineato il vicepresidente Stefano Scaramelli – e che va nella direzione della nostra mission, quella di promuovere a livello istituzionale progetti di lungimiranza. Questo è un investimento sulla cultura che rivitalizza Castel del Piano e l’Amiata ed è un intervento di portata storica per il territorio che produce innovazione in un connubio tra passato, presente e futuro”.