Undici nuove opere dell’Ottocento entrano alle Gallerie degli Uffizi, destinate alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti. Si tratta di tre dipinti e due disegni di Giuseppe Bezzuoli, cinque monocromi di Luigi Ademollo e una scultura di Pasquale Romanelli.
Giuseppe Bezzuoli è definito “il più grande rappresentante del Romanticismo in Toscana” e Pitti gli ha dedicato l’anno scorso una mostra monografica. Alle collezioni degli Uffizi si aggiungono ora, provenienti da una raccolta privata di uno studioso dell’artista, La Madonna col Bambino dormiente, Amore vince la Forza e due disegni: Ballerina ‘vista alla Pergola’, Episodio del diluvio con Studi vari per figure.
C’è poi il dipinto Maria Maddalena tentata dalle bellezze della vita passata, emerso dall’oblio proprio grazie all’esposizione fiorentina e acquisito da una collezione privata spagnola, ideale pendant di un’altra Maddalena penitente dello stesso Bezzuoli, conservata nella Pinacoteca Foresiana di Portoferraio.
Ad acquistare i disegni di Ademollo e la scultura di Romanelli, destinandoli alla Gam, è stato invece lo stesso Stato italiano, che, dopo averne bloccato l’esportazione, ha scelto la Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti quale contesto più consono ad accoglierli. Lo spazio ideale per esaltarne il valore artistico ed espressivo.
La storia della Toscana nell’800
“Altri musei hanno scelto di relegare le loro collezioni ottocentesche nei depositi per far spazio all’arte contemporanea. La Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, al contrario, continua ad invigorirsi di nuovi capolavori di quel secolo – commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt -, essi permettono ai visitatori di ripercorrere la storia della Toscana e dell’Italia intera dai primi sentimenti nazionali al Risorgimento e all’Unità italiana”.
Il direttore ricorda l’impegno delle Gallerie per valorizzare il fiorentino Giuseppe Bezzuoli, “un artista di fama europea e in verità mondiale” sottolinea Schmidt. Le cinque opere si vanno ad aggiungere ad altri quattro capolavori acquisiti di recente. Schmidt ricorda infine l’organizzazione della prima mostra monografica, a Palazzo Pitti, l’estate scorsa.