Una mostra virtuale per rivelare gli affreschi sette e ottocenteschi dei soffitti della Palazzina della Meridiana, ‘buen retiro’ dei Granduchi nella reggia di Palazzo Pitti a Firenze: dal sogno di Re Salomone, alle avventure manzoniane dei Promessi Sposi, passando per le gesta belliche di Giulio Cesare. È la nuova mostra virtuale organizzata dalle Gallerie degli Uffizi che da oggi mettono l’esposizione online, sul sito del museo.
Gli affreschi della Palazzina della Meridiana
Da il sogno di Salomone, realizzato da Luigi Sabatelli su commissione di Maria Luisa di Borbone nel 1807, si passa agli ambienti che Leopoldo II, negli anni Trenta dell’Ottocento, fece affrescare con soggetti tratti dalla storia biblica e dalla letteratura antica e contemporanea: le storie di Ester, le gesta di Giulio Cesare, gli episodi di vita di Torquato Tasso, le vicende di Renzo e Lucia nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
La conclusione del viaggio nella Palazzina della Meridiana è affidata poi a un’ultima campagna decorativa, che prese avvio nel 1860, dedicata all’arrivo di Vittorio Emanuele II a Firenze, proclamata nel 1865 capitale del Regno d’Italia.
La Palazzina, affacciata direttamente sul Giardino di Boboli e caratterizzata da una posizione appartata, periferica rispetto alla centralità del palazzo di rappresentanza, fu sempre considerata un luogo del cuore per i successori alla dinastia dei Medici.
Nelle stanze del granduca Leopoldo
Era stato il granduca Pietro Leopoldo Asburgo-Lorena, nel 1776, ad avviare la costruzione di questa nuova ala di Palazzo Pitti, partendo dalla preesistente sala della meridiana. Poi i lavori ripresero in epoca napoleonica sotto Elisa Baciocchi, ma fu Leopoldo II, granduca lorenese, a conferirle il suo assetto definitivo. Proprio il granduca Leopoldo II amava molto l’opera di Alessandro Manzoni, al punto da dedicare un’intera sala affrescata della Reggia allo scrittore lombardo.
In queste stanze, ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt “si trova abitualmente il Museo della Moda e del Costume che verrà restaurato e riallestito nei prossimi mesi, costituendo un unicum in Italia. Nel frattempo, in attesa della riapertura, abbiamo voluto ancora ricordare con questa mostra virtuale le glorie di Firenze nell’Ottocento. In quel secolo infatti la città, anche socialmente all’avanguardia in Europa, era diventata punto di raccolta di letterati e artisti provenienti da tutto il mondo, attirati dal valore e dall’insegnamento di quelli toscani che vi risiedevano”.