Schizzi, progetti plastici e bozzetti per raccontarne l’arte di Mauro Staccioli, le sculture urbane e le installazioni site specific. Opere e documenti che trovano oggi permanente dimora nell’ex oratorio del Crocifisso a Volterra.
Il museo archivio Mauro Staccioli si inaugura sabato 20 gennaio all’interno del complesso del Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa Risparmio di Volterra.
Le scultura intervento di Staccioli
Un modo per ricordare lo scultore toscano, era nato a Volterra nel 1937, che dalla fine degli anni Sessanta ha studiato il rapporto tra la scultura e la società in stretta relazione con il luogo “nel quale e per il quale” è stata realizzata. Da qui le sue “sculture-intervento” dalla geometria essenziale, realizzate con materiali semplici. Il risultato è una “scultura-segno” come in Prato88 per il centro per l’arte contemporanea Pecci di Prato dove l’arco rovesciato della scultura va idealmente a legare il museo alla città.
L’allestimento delle opere nel museo archivio di Volterra è il coronamento di quattro anni di lavoro dell’Associazione Archivio Mauro Stacccioli e dell’imponente progetto di digitalizzazione effettuato dalla Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte. Un lavoro svolto dall’istituto tramite il Digital Humanities Lab e la Fototeca.
Bozzetti, disegni e plastici nell’ex oratorio
“Spiccano nella navata della chiesa circa quaranta maquettes, fra le molte realizzate negli anni da Staccioli per studio, verifica e presentazione delle sue sculture, ambientate all’interno di luoghi urbani o in contesti naturali, in cui una stringente proiezione architettonica si coniuga a una poetica visione utopica” spiegano dall’Archivio Staccioli.
Accanto ai progetti plastici grazie alla presenza di un touch screen interattivo si possono contestualizzare, attraverso documenti d’archivio, schizzi, disegni preparatori, fotomontaggi progettuali digitalizzati, le grandi sculture realizzate dall’artista in Italia e all’estero. Tra gli esempi più eloquenti i Giganti sul territorio di Volterra.
Negli spazi dell’Oratorio, inoltre, viene raccolto anche l’archivio cartaceo dell’artista, composto da appunti, disegni, progetti, documenti, fotografie e cataloghi che, grazie a questa nuova collocazione e al database realizzato dalla Bibliotheca Hertziana, permetterà agli studiosi un accesso più semplice ai documenti e la possibilità di approfondire gli studi sull’artista.