Cultura/

Arte e impegno sociale, a Pupi Avati il premio cultura politica Giovanni Spadolini

Il celebre regista e scrittore riceverà il prestigioso riconoscimento domenica 25 agosto, alle 18, nel Parco del Castello Pasquini a Castiglioncello

Pupi Avati

Pupi Avati riceverà il XIX Premio Cultura Politica Giovanni Spadolini. Il celebre regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore riceverà il prestigioso riconoscimento domenica 25 agosto, alle 18, nel Parco del Castello Pasquini a Castiglioncello. “Uomo colto e tollerante – si legge nelle motivazioni della giuria – a 86 anni continua, dopo quasi 100 tra film, fiction e documentari, a stupire e a stupirsi. Uno sguardo, quindi, sui pregi e sui difetti del nostro Paese e del nostro popolo, sempre e comunque osservati, si potrebbe dire, “con intelletto d’amore”. Prospettiva ampia e profonda la sua, proprio perciò eminentemente politica, in grado di farci comprendere meglio questa Italia, “pianta dalle molte radici”, come era solito definirla Giovanni Spadolini”.

L’evento –  patrocinato dalla Regione Toscana e organizzato dal Comune di Rosignano Marittimo e dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia –  rientre nelle celebrazioni dei trent’anni dalla scomparsa dello statista fiorentino, profondamente legato al territorio livornese.

Castiglioncello è da sempre legata al grande cinema italiano, soprattutto a nomi indimenticabili come Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Paolo Panelli solo per citarne alcuni. “L’assegnazione della XIX edizione del Premio intitolato a Giovanni Spadolini – commeta Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione – grande appassionato di cinema, premia nell’ambito della cultura politica uno dei più grandi registi italiani, che con i suoi molteplici interessi ha esaltato l’arte cinematografica. È particolarmente significativo che la cerimonia di conferimento del premio avvenga pochi giorni prima dell’apertura del Festival del Cinema di Venezia, che non a caso sarà chiuso con la proiezione del suo capolavoro “L’orto americano”.

La motivazione della giuria

La giuria ha scelto di premiare il regista per il suo impegno culturale e sociale che si riflette nella sua vasta filmografia. “Tratto unificante di una così ampia produzione è la costante attenzione rivolta alla realtà italiana, indagata nei suoi molteplici aspetti: sociali, religiosi, lavorativi, paesaggistici – si legge nella motivazione – Spesso si tratta di realtà provinciali, colte in un determinato momento storico o durante fasi solo in apparenza secondarie. Mentre sono raccontate le vicissitudini particolari di singoli individui, nella maggior parte dei casi paradossali e contraddittorie, viene suggerita una riflessione di carattere più generale e finanche universale”.

A ricevere il prestigioso riconoscimento nelle edizioni precedenti sono stati, tra gli altri:  Carlo Azeglio Ciampi, Giovanni Sartori ed Eugenio Scalfari, Margherita Hack e Giuliano Amato, Sergio Zavoli, Ferruccio de Bortoli, Piero Angela, Marzio Molinari, Margherita Cassano.

 

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