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Carrara, le statue di marmo rotolano giù. Ma è una performance

Opere in marmo sono state fatte rotolare dalle cave. L’azione artistica è di Fabio Viale, già protagonista alla Biennale. Saranno in mostra nella Galleria Poggiali, a Firenze

Un momento della performance di Fabio Viale

L’artista piemontese Fabio Viale, tra i protagonisti della 58esima Biennale di Venezia, ha dato vita alla performance “Root’la”. È accaduto a Colonnata, a Carrara, nel ravaneto delle Cave gestite dalla cooperativa cavatori Gioia.

Viale ha lasciato precipitare giù dal ravaneto alcune statue di grandi dimensioni, comprate precedentemente nei negozi di souvenir della zona. Il titolo della performance rimanda infatti all’associazione fonetica e semantica tra la parola Root (radice in inglese) e rut’la (rotola, in dialetto carrarese).

L’artista, insieme a un cavatore, ha accompagnato, e in alcuni casi facilitato, la caduta a valle delle opere che, rotolando, hanno subito fratture e lesioni. I manufatti, recuperati e ritoccati, saranno oggetto di un monumentale allestimento presso la Galleria Poggiali di Firenze, in occasione della mostra personale dell’artista “Acqua alta High tide”, dal 22 febbraio al 9 maggio 2020.

In una sala di 15 metri per sei, saranno esposte le opere protagoniste della performance e sarà ricreata la pendenza del ravaneto carrarino, come una cascata di marmo. «Proprio Michelangelo, in un suo scritto, sostiene che far rotolare una scultura a valle ha lo scopo di purgarla dai difetti, come se ogni colpo, anziché distruggerla o rovinarla, la rendesse più perfetta e potente. Per questo ho voluto utilizzare il ravaneto come un utensile da scultura», spiega Viale. «Al di là del gesto, di spingere giù una statua, mi ha emozionato soprattutto camminare sui sassi che si trovano in questo luogo: sono il frutto del lavoro di tanti uomini, sono pieni di storia e di poesia, e mi hanno fatto percepire una forte energia».

Anselmo Ricci, presidente della cooperativa Gioia, si è detto orgoglioso che «un comprensorio importante e antico come quello delle Cave di Gioia della nostra cooperativa di cavatori sia stato teatro di una performance così significativa. È nostra intenzione continuare ad accogliere e incentivare queste espressioni d’arte».

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