Una giornata dedicata alla ribollita, piatto povero della cucina toscana legato da sempre all’inverno. Un comfort food per invitare a una sana alimentazione e al riciclo e alla sostenibilità in cucina. L’Unione regionale cuochi toscani ha istituito la prima edizione del Ribollita Day e ha fissato la data per domenica 1 dicembre.
La giornata, promossa in collaborazione con il consorzio del pane toscano Dop e con la confraternita della Ribollita, vuole così valorizzare questo storico piatto contadino. I ristoranti aderenti all’Unione regionale cuochi toscani serviranno la specialità secondo il protocollo codificato dalla Confraternita della Ribollita.
La ricetta codificata della ribollita
L’associazione presieduta dallo chef Paolo Tizzanini dell’osteria L’Acquolina di Terranuova Bracciolini ha uniformato la preparazione della ricetta contadina. Sono previste verdure stagionali abbinate a prodotti di alta qualità quali il pane toscano Dop e l’olio novello appena franto.
Il consorzio del pane toscano Dop ha inoltre promosso un contest fotografico per stimolare la condivisione sui social di immagini di piatti di ribollita, andando anche a premiare il miglior scatto.
Il conduttore televisivo e sceneggiatore Federico Fazzuoli, cofondatore della Confraternita della Ribollita e titolare della Fattoria Fazzuoli a Terranuova Bracciolini, realizzerà inoltre un filmato celebrativo che verrà condiviso sulle pagine social dei partner dell’iniziativa.
Un piatto della tradizione contadina
“L’orto in inverno è molto ricco – spiega chef Tizzanini, – e offre la possibilità di raccogliere ortaggi come la verza o il cavolo nero che contengono sali minerali, calcio, magnesio, ferro, potassio e vitamine: la ribollita è, dunque, un vero e proprio concentrato di benessere offerto dalla natura. Tutto nasce da una minestra calda di pane che veniva messa in tavola la sera quando arrivava l’olio nuovo“.
Lo chef ricorda come “le famiglie contadine prendevano il pane di più giorni e, via via, mettevano a cuocere le verdure nel coccio a partire da cipolla, carota e sedano, per finire con quelle più morbide; la prima sera veniva mangiata la zuppa più liquida, poi il giorno dopo era posta a “ribollire” sulla stufa a legna in una padella di ferro senza olio. Quando questa minestra prendeva il colore bruno e l’odore di pane tostato venivano aggiunti l’olio a crudo e la cipolla fresca. Il Ribollita Day permetterà di mantenere in vita e tramandare questo patrimonio gastronomico tutto toscano“.