Arrestato il boss mafioso Matteo Messina Denaro dopo 30 anni di latitanza. Ad assicurarlo alla giustizia i carabinieri del Ros. Il capomafia trapanese è stato ammanettato all’interno della clinica privata La Maddalena di Palermo, dove si stava curando in day hospital da oltre un anno.
Nel lungo elenco di delitti che portano la firma dell’ormai ex superlatitante Matteo Messina Denaro spicca anche la strage dei Georgofili il 27 maggio 1993. Una ferita ancora aperta a Firenze e che costò la vita a una famiglia e a un giovane studente; 38 furono i feriti. Ingenti anche i danni al patrimonio storico-artistico e in particolare agli Uffizi. Nel 2002 la Cassazione aveva condannato in via definitiva all’ergastolo il super boss.
Giani: “Un grande giorno per lo Stato”
“Oggi è un bel giorno per la Repubblica e il primo pensiero non può che andare alle vittime della strage dei Georgofili e alle loro famiglie – le prime parole del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commentando la fine della lunga latitanza del boss mafioso -. L’arresto di Messina Denaro è un grande risultato per lo Stato e per i suoi servitori, magistrati e forze dell’ordine, ed un motivo di orgoglio per tutta la comunità nazionale“.
Mazzeo: grazie a chi tutela la legalità
Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo rivolge un “grazie ancora una volta alle forze dell’ordine, alla magistratura e a chi lavora per tutelare la legalità e la sicurezza nel Paese” per aver assicurato alla giustizia il boss.
Ciuoffo: nuovo slancio alla lotta alla mafia
Plauso all’azione della Procura di Palermo e ai Carabinieri anche da parte dell’assessore a legalità e sicurezza, Stefano Ciuoffo: “E’ una grande notizia – sottolinea- che potrà dare nuovo slancio all’impegno delle istituzioni e della società tutta contro la criminalità organizzata. La Toscana, ferita dallo stragismo mafioso e insidiata dai tentativi di infiltrazione, farà fino in fondo la sua parte”.
Strage Georgofili, il ricordo di Saccardi
Per la vice presidente della Regione Toscana Stefania Saccardi “l’arresto di Matteo Messina Denaro fa segnare un punto importante nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità”. Il pensiero di Saccardi va subito a “quella maledetta notte fra il 26 e il 27 maggio 1993. In questo giorno di gaudio per l’arresto del boss mafioso, un pensiero va alle vittime della strage di via dei Georgofili e a tutti i loro familiari. Un ringraziamento e le mie più vive congratulazioni all’Arma dei Carabinieri e a tutte le istituzioni che in questi 30 anni hanno lavorato senza mai perdere la speranza e senza mai mollare”.
Il trentennale della strage dei Georgofili
L’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili a Firenze, “appresa l’ottima notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro“, esprime in una nota “la propria soddisfazione e il proprio plauso alle Forze dell’Ordine e in particolare al Ros”.
L’associazione si augura, proprio nell’anno che vedrà il ricordo e la commemorazione del trentennale della Strage di Via dei Georgofili del 27 maggio 1993, che l’autorità giudiziaria faccia un ulteriore passo in avanti “nell’accertamento penale dei mandanti e dei concorrenti morali delle stragi eversive di quegli anni”.
Nuova luce sull’indagine e sui mandanti
“Sono evidentemente venute meno le coperture di cui godeva ormai da 30 anni il superlatitante mafioso Matteo Messina Denaro, condannato all’ergastolo anche per l’omicidio dei nostri familiari – commenta il presidente dell’associazione, Luigi Dainelli – e questo ci lascia ben sperare che a questo punto possano emergere nuove informazioni utili per arrivare alla piena verità e giustizia sulla strage di Firenze“.
Giustizia è fatta per l’Accademia dei Georgofili
Sull’arresto di Matteo Messina Denaro, il presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini, commenta in una nota che “la notizia del latitante responsabile della ‘vile barbarie’ del 27 maggio 1993, è stata accolta con grandissima soddisfazione dai Georgofili, che da 30 anni attendevano di vedere assicurato alla giustizia chi ideò quel tragico attentato dinamitardo ad un simbolo della cultura nazionale, storicamente legato alla città di Firenze“.
L’impegno del professore Scaramuzzi
“In questo momento – prosegue il testo – il pensiero non può non andare immediatamente alle vittime innocenti cadute sotto le macerie della sede dell’Accademia e alle difficoltà che il nostro presidente onorario, professor Franco Scaramuzzi, dovette affrontare e superare per portare a termine la complessa opera di ricostruzione. Oggi, finalmente, possiamo rallegrarci dell’operazione che gli inquirenti e le forze dell’ordine hanno pervicacemente condotto e positivamente concluso: a tutti loro un sincero ringraziamento da parte dell’Accademia dei Georgofili“.