La realizzazione dell’opera di alimentazione della cassa d’espansione Pizziconi (collaudata a dicembre 2020) nel comune di Figline e Incisa Valdarno è un altro passo avanti fondamentale verso la realizzazione del sistema di laminazione di Figline, uno dei principali a difesa dal rischio alluvioni per la città di Firenze. I lavori sono stati presentati stamani durante il sopralluogo del presidente Eugenio Giani e dell’assessora all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni con la sindaca del Comune di Figline e Incisa Giulia Mugnai.
I lavori conclusi entro marzo 2024
“È una importantissima opera di prevenzione – ha detto Giani – da cui passa la visione strategica che ha la Toscana sul piano della difesa dal rischio idraulico. Un sistema imponente quello di Figline, che insieme a Bilancino e le altre dighe contribuisce a fare della Toscana una delle regioni d’Italia che ha fatto di più sotto questo punto di vista con risultati tangibili. Dopoil lago di Bilancino questo è il secondo grande passaggio per il contenimento dell’acqua, in una chiave che è quella della prevenzione dell’alluvione che in questi giorni drammaticamente ricordiamo. L’opera di presa di cui vediamo oggi i lavori in stato di avanzamento e che sarà pronta entro i prossimi sette mesi permetterà l’ingresso delle acque di piena dell’ Arno nella cassa di espansione grazie all’attraversamento dell’autostrada A1 Milano-Napoli e del viadotto ferroviario della linea Alta Velocità. Un volta completato l’intervento la cassa di Pizziconi potrà invasare un volume di circa 3,5 milioni di metri cubi”.
I lavori sono stati consegnati il 3 marzo 2021 e termineranno entro il primo trimestre 2024. L’importo dell’intervento è di 11 milioni 650mila euro.
Il sistema delle casse di espansione di Figline
“Un’opera fondamentale – ha aggiunto l’assessora Monni – che fa parte del sistema di laminazione di Figline che serve per la sicurezza dell’Arno quando attraversa Firenze, mettendo al riparo un territorio ampio e, in particolare, il capoluogo. È un’opera ingegneristica molto complessa che prevede lo ‘spingimento’ di 3 strutture da 15 metri per 6 sotto l’autostrada, senza mai interrompere il passaggio delle macchine. I lavori che vediamo oggi servono a costruire quello che sarà il ‘rubinetto’ che ci consentirà di regolare l’ingresso dell’acqua dell’Arno nella cassa di espansione di Pizziconi, già realizzata”.
L’assessora Monni ha ricordato il complesso sistema di laminazione di Figline che oltrei due lotti di Pizziconi (il terzo già finanziato), comprende la cassa Prulli a gara e Restone già appaltata.
L’ obiettivo del complesso progetto di ingegneria civile è, prima di tutto,quello di ridurre al minimo se non annullare i periodi di chiusura della sede autostradale, in quanto interessata direttamente dalla costruzione di tre scatolari di sotto attraversamento per il collegamento del fiume Arno con le aree della cassa di espansione. Con la tecnica dello spingitubo sono stati costruiti sul posto tre monoliti in cemento armato delle dimensioni che sono in fase di inserimento all’interno della piattaforma autostradale per mezzo di appositi martinetti idraulici. L’ingresso delle acque di piena dell’Arno verrà regolato da tre paratoie metalliche che potranno essere gestite da remoto attraverso un sistema di telecontrollo.
“Il sistema delle casse d’espansione è il passo fondamentale per la messa in sicurezza del nostro territorio dal dissesto idrogeologico – ha commentato la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai – il fatto che negli ultimi anni la Regione abbia accelerato il processo di realizzazione è un segnale sicuramente positivo, come lo sono i grossi investimenti introdotti sia dalla Regione stessa che dai governi.”