Sono partiti a Signa i cantieri per la realizzazione del primo lotto della cassa di espansione dei Renai, una delle opere considerate strategiche per ridurre il rischio alluvioni non solo a Signa, ma in un’ampia porzione di territorio che comprende anche Firenze, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. La consegna dei lavori alla ditta che si aggiudicata la gara (costo complessivo dell’intervento 13,2 milioni di euro) è avvenuta lo scorso 4 febbraio.
Un’opera strategica contro il rischio idraulico
La cassa d’espansione dei Renai, integrata all’interno del Parco dei Renai sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico,
insiste su un’area di 195 ettari per un volume massimo di invaso stimato in 11.080.000 metri cubi. La presa dell’opera idraulica si colloca nel tratto terminale del Bisenzio, dove quest’ultimo confluisce nell’Arno e ne risente prevalentemente del rigurgito.
“Siamo qui a porre la prima pietra di quella che si appresta a diventare la cassa di espansione più importante della Toscana per l’equilibrio idrogeologico che creerà in quest’area così strategica” ha commentato questa mattina il presidente della Regione Eugenio Giani, in occasione della posa della prima pietra del primo lotto della cassa di espansione dei Renai.
Un serbatoio da 11 milioni di metri cubi d’acqua
La cassa infatti è strategica ai fini della regimazione delle piene dell’Arno ed è una delle principali tra quelle originariamente previste dal Piano di Bacino.
L’intervento, che durerà circa tre anni, prevede anche la riprofilatura della sponda sinistra del Bisenzio e la stabilizzazione del fondo alveo, la costruzione degli argini della cassa a quota 38 metri sul livello del mare, la realizzazione dell’opera di presa del tipo a argine fusibile, il manufatto di scarico con paratoia regolabile con i relativi organi elettromeccanici e gli scarichi di esaurimento ed il collegamento dei laghi presenti nell’area. È inoltre prevista la realizzazione, a quota di sicurezza, del nuovo ponte di accesso all’area, la demolizione del vecchio ponte e il rialzamento della circonvallazione di Signa.
“Con questo intervento – ha poi spiegato Giani – cogliamo tre obiettivi: valorizziamo e rendiamo più fruibile il parco dei Renai, possiamo dare quindi il via alla realizzazione del ponte tra Signa e Lastra a Signa, infine otteniamo l’utilità diretta di riuscire a regimare le acqua del Bisenzio e dell’Arno, creando un serbatoio capaci di contenere 11 milioni di metri cubi d’acqua, più del doppio della capacità della pur importante cassa di espansione di Roffia. Siamo cioè di fronte ad un’opera destinata a cambiare l’assetto idrogeologico dell’area fiorentina, che servirà a prevenire le alluvioni e i danni alle persone e alle cose”.