Una “casa dei polpi” nelle acque cristalline di Talamone per salvare i molluschi dall’estinzione. Un progetto coraggioso e visionario, 20mila orci di terracotta ecocompatibile da calare nel mare dell’Argentario per consentire ai polpi di trovare riparo dalla pesca a strascico e riprodursi in un ambiente favorevole.
La nuova iniziativa, ideata dal pescatore attivista Paolo Fanciulli si propone di favorire il ripopolamento dei mari. Il progetto è stato presentato al circolino di Talamone. Presenti Giovanni Contardi che dirige l’associazione “La casa dei pesci” da cui il progetto prende avvio e i sindaci del comprensorio.
Un testimonial d’eccezione: Giovanni Storti
Alla presentazione la presenza più attesa è stata quella dell’attore e comico Giovanni Storti, componente del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Storti, da tempo impegnato in progetti ambientali, ha subito accolto con entusiasmo il progetto “La casa dei polpi”. Forte di oltre un milione di followers su Instagram offrirà il giusto risalto all’iniziativa.
“L’entusiasmo di Paolo è contagioso – afferma Storti -. Questo è un progetto che crea consapevolezza. Essere consapevoli delle nostre azioni e capire che quel che facciamo è importante, ha un impatto su quel che
ci circonda. Se distruggiamo la natura, attorno a noi, distruggiamo noi stessi”.
Per Fanciulli, già ideatore della “casa dei pesci” e promotore di molti progetti contro la pesca a strascico illegale, l’iniziativa in favore dei polpi è di grande rilevanza.
“Siamo partito con la casa dei pesci collocando in fondo al mare delle sculture di marmo per combattere la pesca illegale a strascico. Ora abbiamo pensato di realizzare un’iniziativa per i polpi. Da qui l’idea di collocare sui fondali 20mila anfore di terracotta così che i polpi vi possano trovare rifugio. I polpi sono in via di estinzione a causa delle moltissime trappole collocate per la loro pesca, noi cerchiamo di ovviare così” sottolinea il pescatore attivista.
La casa dei polpi a Talamone
A supportare il progetto la facoltà di Scienze biologiche dell’Università di Siena che si occuperà per il futuro di un monitoraggio periodico con i promotori della “casa dei polpi” per valutare numero e posizionamento degli orci per offrire una tana sicura ai molluschi.
La presenza dell’Octopus vulgaris lungo le coste della Maremma Toscana è a rischio a causa della pesca intensiva. La causa, spiegano i promotori del progetto, è un vuoto legislativo che consente l’utilizzo dei cosiddetti barattoli in Pvc, impattanti sulle fase della riproduzione.
“Il polpo è a rischio – racconta Letizia Marsili professore ordinario dell’Università di Siena -. Ha una vita breve ed è sottoposto ad una caccia eccessiva. La quantità di ricorsa ittica dall’avvento della pesca industriale è calata del 90%. Noi dobbiamo non solo mantenere, ma aumentare questa risorsa. La biodiversità del Mediterraneo è eccezionale, quasi al pari dell’oceano Atlantico. Il progetto prevede non solo la messa a mare dei manufatti, ma il loro monitoraggio, uno studio scientifico per dimostrare la valenza di quel che stiamo facendo”.
Il polpo, l’antagonista del granchio blu
La “casa dei polpi” inoltre svolgerà una funzione di grande utilità anche per contrastare la presenza del granchio blu. “Combattere l’estinzione del polpo – assicura Fanciulli- è un modo anche per contrastare il granchio blu visto che il polpo è l’unico antagonista che ha questa specie di crostaceo”.
Inoltre la scelta degli orci di terracotta ha origini antiche. “È una pratica millenaria – racconta il presidente della Casa dei Pesci Giovanni Contardi – veniva fatta anche da greci e romani. Vogliamo offrire ai polpi tane artificiali, sia un rifugio che un posto adatto alla riproduzione. L’idea è quella di metterne in acqua migliaia”.
Un paradiso per la fauna e per il turismo
“Il cuore de ‘La Casa dei Pesci’ è incarnato appieno da questo nuovo progetto – commenta l’assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana -, perché sposa la valorizzazione del territorio con la salvaguardia dell’ambiente marino e della fauna che lo popola”.
Paolo Fanciulli già guarda al futuro: “Il nostro intento è creare un percorso lungo la strada, con le opere d’arte e un’anfora grande ad abbellire il territorio. E poi le nuove opere che saranno scolpite con la direzione artistica di Emily Young. Vogliamo portare qui apneisti famosi, pensiamo che protezione del mare e turismo sostenibile vadano a braccetto”.