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Apre a Pisa la “Torre della Fame” una mostra sul destino del Conte Ugolino della Gherardesca

L’iniziativa della Scuola Normale è nata per far scoprire i luoghi di un mito raccontato da Dante Alighieri nella Divina Commedia ai turisti e ai cittadini

Palazzo dell’orologio, Pisa - © Massimo Parisi

Si è aperta a Pisa la mostra “La Torre della Fame. Dante Alighieri, Ugolino della Gherardesca e i luoghi di un mito”, organizzata dalla Scuola Normale nel Palazzo dell’Orologio, in piazza dei Cavalieri, all’interno dell’edificio dove nel 1288 fu rinchiuso e morì con i propri figli e nipoti il conte Ugolino della Gherardesca: episodio citato proprio da Dante nel XXXIII canto dell’Inferno.

La mostra, aperta fino al 31 dicembre, propone alcuni esempi della fortuna che i versi della Divina Commedia hanno avuto nel tempo, a livello iconografico e letterario, e la ricostruzione della vicenda urbanistica della torre in piazza dei Cavalieri, tra uso medievale, occultamento seicentesco dentro il Palazzo dell’Orologio, e riscoperta nel Novecento.

Nella cripta inferiore della Torre, i visitatori ritroveranno il volto di Dante, dipinto da Buffalmacco nel celebre affresco trecentesco del Camposanto nella vicina piazza dei Miracoli. Sarà l’occasione per cittadini e turisti di accedere liberamente in uno spazio entrato nell’immaginario collettivo.

La mostra entra nella missione della Scuola Normale di aprire a un più ampio pubblico gli edifici ricchi di storia e cultura che gestisce, inserendoli anche in un circuito culturale più ampio, che si raccorda al patrimonio storico-artistico di piazza dei Miracoli.

L’esposizione è curata da Flavio Fergonzi, con la collaborazione di Giulia Ammannati, che ha riconosciuto il volto di Dante in una delle figure negli affreschi del Camposanto monumentale pisano, e di Lucia Simonato, responsabile scientifica del sito “Piazza dei Cavalieri. Una storia europea”, da cui provengono i contenuti sulla storia della Torre della Fame.

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