Maggiore stabilità ai finanziamenti per gli istituti storici ella resistenza. Passa a maggiornaza in Consiglio regionale la legge che modifica le disposizioni esistenti ( legge regionale n.38 del 2002) in materia di “tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli”.
Un atto significativo nell’anno in cui si celebra l’80esimo anniversario della Resistenza e Liberazione in Toscana. La nuova disposizione non cambia i soggetti beneficiari e nemmeno gli stanziamenti, ma li fissa in una legge in modo che gli enti possano programmare al meglio le attività.
A decorrere dal 2025, dunque, i contributi annuale sarà così definiti: all’Istituto Storico della Resistenza in Toscana andranno 250mila, agli Istituti Storici per la Resistenza a carattere provinciale 210mila euro, 90mila euro alla Fondazione ‘Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza-Luoghi della Memoria Toscana e 20mila alla Federazione regionale toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza.
“Toscana regione antifascista”
“In questa legislatura – ha detto il presidente dell’Assemblea, Antonio Mazzeo – noi abbiamo voluto dire con chiarezza che la Tocana è una regione antifascista. Lo abbiamo fatto da subito, nel 2022, con la modifica del nostro Statuto inserendo l’antifascismo tra i principi dell’ordinamento regionale. Lo abbiamo ripetuto con i finanziamenti alle iniziative per gli 80 anni della Liberazione e lo abbiamo fatto oggi, approvando una norma con cui finanziamo, con 570mila euro, il lavoro degli Istituti storici della Resistenza”.
Soddisfatti il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini: “Con il voto di oggi del Consiglio regionale, la Toscana compie un ulteriore passo per rafforzare la cultura della Memoria e diffondere i principi costituzionali di libertà e democrazia, gli ideali che animarono la Resistenza. E’ con questo spirito che come Giunta regionale, in questa legislatura, abbiamo portato avanti la proposta, poi raccolta dal Consiglio regionale, di inserire nel nostro Statuto regionale un riferimento esplicito all’antifascismo”.
La certezza del sostegno finanziario disposto da una legge, continuano, dà “stabilità a queste realtà che riconosciamo come fondamentali per la Toscana, consentendo una migliore programmazione delle loro attività di studio e di ricerca”, importanti “a maggior ragione oggi in una fase in qui assistiamo, nel nostro Paese e non solo, al riemergere di pericolosi rigurgiti nazifascisti e a inaccettabili tentativi di revisionismo e di negazionismo che oggi in Italia sembrano talvolta trovare cittadinanza perfino nei livelli più alti delle istituzioni”.