Il presidente Eugenio Giani nel giorno del 58esimo anniversario dell’alluvione di Firenze ha annunciato che a marzo sarà inaugurato il secondo stralcio della cassa di espansione di Pizziconi, la più imponente opera di messa in sicurezza della legislatura e fondamentale tappa nella storia del percorso che sta portando alla messa in sicurezza dell’Arno.
Con Pizziconi 2, nel comune di Figline-Incisa Valdarno, opera da 13 milioni di euro, che segue al primo stralcio Pizziconi 1 (da 19,70 milioni) conclusasi nel 2020, la cassa potrà convogliare 3,8 milioni di metri cubi di acqua.
La Cassa di Pizziconi è parte di un complesso di opere a difesa dell’abitato fiorentino che comprende in totale 4 casse di espansione nella zona del Valdarno fiorentino: la cassa di Prulli, di cui si è concluso e collaudato il primo stralcio nel 2018 mentre il secondo, opera da 63 milioni di euro, è in affidamento con la gara già espletata; la cassa di Restone di cui il primo stralcio è stato concluso e in corso di collaudo e il secondo in esecuzione; la cassa Leccio, in esecuzione di cui si prevede la fine lavori nel 2025. A queste si aggiunge l’opera di rialzo di 8 metri della diga di Levane.
“Dovremmo dare alla difesa del suolo una centralità di realizzazione delle opere pubbliche. Oggi diventa fondamentale realizzare certe opere perché quello che è accaduto nel 1966 a Firenze e che purtroppo è accaduto per quattro volte in realtà meno abitate, negli ultimi 40 giorni, possa essere evitato” – ha dichiarato il presidente della Regione Eugenio Giani – “Il modo di piovere sta cambiando, le precipitazioni atmosferiche in passato erano molto più costanti e lunghe e quindi non mettevano sotto stress la rete idrica minore, oltre ai grandi fiumi, così come il sistema delle fognature”.
Per questo, ha sottolineato, “svilupperemo unici in Italia, per ora, una legge che vuole portare ogni Comune a realizzare entro due anni delle linee guida per la revisione del sistema fognario e la realizzazione delle canalizzazioni idriche nel reticolato minore”.
Giani ha anche detto che “dovremmo revisionare quello che è l’attuale territorio, perché è indubbio che ci sono troppi torrenti, fiumi e corsi d’acqua intubati, trasformati in fogne, ma che reclamano invece spazi più vasti e più grandi”, a maggior ragione “nel momento in cui la violenza e la radicalizzazione della precipitazioni portano in poche ore tutta l’acqua che magari abitualmente cadeva in un mese”.
Quindi ha spiegato Giani “dovremmo fare prima una sorta di check up degli interventi da realizzare, per questo parlo di linee guida dei Comuni e poi di individuazione delle risorse per poter realizzare gli interventi. Questo vale nel reticolato minore che sta nelle nostre aree meno densamente abitate, sia nelle città, il cui sistema fognario spesso è un sistema che ha attinto da precedenti corsi d’acqua che abbiamo fatto diventare fogne”.
Difesa del suolo, in Toscana 623 interventi per oltre 700 milioni
“Ci sono 623 interventi in corso con più di 700 milioni di spesa” per “la difesa del suolo sul fiume Arno e sull’intera Toscana, che vuol dire portarci a prevenire” ha aggiunto Eugenio Giani.
Il presidente ha ricordato che “oltre alla previsione di altre aree di esondazione proprio per prevenire quello che accadde nel 1966 ci sono una serie di interventi che riguardano tutti gli altri fiumi della Toscana” anche in seguito “alle nuove esigenze che pone l’alluvione dell’anno scorso del 2-3 novembre che colpì in tutto più di 100 comuni della Toscana e sette province”.
Alluvioni di ottobre 2024: 3000 euro a famiglia sulla base della legge 51
Tremila euro a ciascuna famiglia che abbia subito danni dopo le alluvioni che lo scorso ottobre hanno colpito per quattro volte la Toscana “nei comuni dell’Alto Mugello, poi di Bolgheri, San Vincenzo, Bibbona, Montecatini Val di Cecina poi di Siena e la Valdelsa, e infine di Cecina, Montescudaio, Castellina marittima e altri”.
Ha promesso il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Abbiamo deciso, sulla base della legge regionale 51/2023 ‘Misure urgenti a sostegno delle comunità colpite da eventi emergenziali’ che abbiamo elaborato appositamente l’anno scorso dopo l’alluvione del 2 e 3 novembre, di riproporre la misura di immediato ristoro di 3mila euro anche a tutte le famiglie che hanno subito danni dopo le alluvioni dello scorso ottobre”.