Ragni, cigni, conchiglie, ricci, pesci, coralli, pappagalli, aragoste, serpenti, scarabei, mosche, api, coccodrilli e farfalle…non è uno zoo ma la descrizione delle 18 sale che compongono la mostra ‘Animalia Fashion’ aperta fino al 5 maggio al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze.
In mostra sarà possibile ammirare abiti come sculture, stoffe e ricami come dipinti, in una specie di ‘passeggiata zoologica‘ tra le creazioni di stilisti contemporanei che evocano il mondo animale più inaspettato. Dalla Francia alla Cina, dalla Russia all’Italia, gli abiti esposti propongono un catalogo sorprendente di quello che succede quando l’alta moda si è ispirata alla natura, perchè la moda è arte e come tale “scimmia della Natura”. Il rapporto che essa instaura con gli animali è indagato in modo divertente e poetico ma anche impegnato, in un momento in cui i cambi climatici e un calo d’interesse delle superpotenze per i problemi dell’ambiente mettono molte specie in pericolo.
La mostra ‘Animalia Fashion’ diventa così una delle più sorprendenti e suggestive installazioni nel campo della Haute Couture, come un fantastico, iperbolico museo di storia naturale. Abiti, accessori e gioielli diventano così un’esperienza, un viaggio nella storia della scienza zoologica, ma soprattutto una scoperta di forme e colori che volta a volta evocano animali comuni o rari. Vengono esposti esempi dal 2000 al 2018, prestati dalle case di moda più celebri e da stilisti emergenti con abbinamenti inaspettati, nelle sale del Museo, con veri animali impagliati e rettili in formaldeide, concessi in prestito dal Museo fiorentino di Storia Naturale La Specola, con i ragni (in teche) prestati dall’Associazione Italiana di Aracnologia, ma anche con dipinti antichi e oggetti dal Museo di Antropologia ed Etnografia di Firenze, e con riproduzioni di disegni tratti da antichi bestiari e pagine da tacuina sanitatis medievali.
“In questa carrellata di quasi un centinaio di pezzi tra abiti, borse, scarpe, gioielli e accessori, l’Alta Moda interpreta un universo favoloso, dove i manichini diventano creature di un bestiario moderno e poetico. È anche un omaggio alle qualità artistiche e tecniche della moda contemporanea, un settore cui il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti sta dedicando nuove energie ed attenzione” dichiara il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt.
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