Nel giorno in cui alle porte dell’Europa la Russia inizia l’attacco contro l’Ucraina arriva da Firenze un forte messaggio di pace.
“Promised lands” è questo il titolo della video installazione dell’artista e regista internazionale Amos Gitai nato ad Haifa in Israele, promossa dal Comune di Firenze che dal 25 febbraio al 14 aprile verrà allestita nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio in concomitanza con la Conferenza Internazionale dei Sindaci delle Città del Mediterraneo.
Promised lands è un dialogo immaginario tra i protagonisti delle produzioni create da Amos Gitai, un viaggio lungo 40 anni in tutta la sua carriera, per evocare, a partire dal suo lavoro teatrale e cinematografico, i destini umani, la storia e il presente nelle varie lingue parlate nell’area del Mediterraneo.
La mostra che sarà aperta al pubblico a partire da lunedì 28 febbraio è stata creata ad hoc per Palazzo Vecchio combinando estratti musicali, proiezioni di immagini e letture di testi.
“Questa mostra – ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella – invita a riscoprire ciò che davvero unisce i popoli e le persone. Invita tutti noi a trovare valori comuni e non ad alzare muri o sollevare conflitti. In questi giorni in cui si ritrovano a Firenze i sindaci e i vescovi di tutto il Mediterraneo anche attraverso l’arte noi lanciamo un messaggio fortissimo di pace. Nella Città Metropolitana di Firenze ci sono più di 2500 ucraini che lavorano e costituiscono una parte importante della nostra comunità. A queste persone noi dobbiamo dare un messaggio di vicinanza. Molti di loro hanno i familiari in Ucraina e hanno paura e sono preoccupati. Noi dobbiamo dare loro tutto il supporto possibile. La guerra non è mai una soluzione”.
Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla guerra il regista Amos Gitai ha risposto così: “Penso che sia veramente terribile vedere che in un modo così cinico un regime autoritario sta bombardando un paese senza una ragione valida. Le democrazie occidentali hanno fatto una grossa conferenza a Monaco e lì sono stati organizzati cocktail, ma alla fine non è accettabile che gli stati occidentali accettino un’aggressione unilaterale senza fare qualcosa. Il cinema e l’arte possono dire molto, non sono così forti da fare cambiare la politica ma possono far riflettere le persone. Il mio lavoro è un viaggio per immagini lungo 40 anni ed è il mio contributo”.
Proprio in sala d’arme Papa Francesco domenica 27 sarà presente per incontrare le famiglie di rifugiati che vivono a Firenze.
Il 13 e 14 aprile inoltre è in programma in esclusiva italiana al Teatro della Pergola di Firenze lo spettacolo di Amos Gitai “Exils intérieurs”, un dialogo immaginario tra Thomas Mann, Hermann Hesse, Rosa Luxemburg, Albert Camus, Antonio Gramsci sul tema della posizione dell’artista (quando si trova) di fronte all’oppressione.