La lectio di Neri Marcorè sulla figura di Gaio Cilnio Mecenate ha aperto oggi, 4 ottobre, la giornata per celebrare i trent’anni di attività dell’Associazione Amici degli Uffizi. Nata nel 1993 per sostenere il museo dopo l’attentato di via dei Georgofili, che danneggio gravemente le Gallerie e causò ingenti danni anche al patrimonio del museo fiorentino, l’associazione Amici degli Uffizi onlus da allora è impegnata a raccogliere fondi per accrescere le collezioni del museo e incrementare le sue attività culturali ed espositive.
In questi trent’anni l’associazione ha raccolto oltre 10 milioni di euro di donazione per attività, servizi, acquisti di opere e restauri.
La giornata di celebrazioni ha aperto gli Stati generali del Mecenatismo culturale e museale, promossi dall’associazione Amici degli Uffizi proprio per il proprio trentennale, un appuntamento giunto alla sua terza edizione n cui verranno illustrati i risultati raggiunti, le attività e l’importanza del mecenatismo nel sostegno e nella valorizzazione del patrimonio artistico-culturale.
Per Maria Vittoria Rimbotti, presidentessa dell’associazione, sicuramente una delle realtà filantropiche più importanti d’Italia e d’Europa “senza la lunga storia di mecenatismo che contraddistingue il nostro Paese, l’Italia non sarebbe la culla della cultura e dell’arte occidentale che tutti conoscono. Senza la celebre eredità dell’Elettrice palatina Anna Maria Luisa de’ Medici, oggi Firenze non sarebbe la città d’arte per eccellenza”.
Per Rimbotti oggi “il grande mecenate può esistere, sono pochi, ma possono esistere, sicuramente non in Italia. E invece è il mecenatismo spicciolo che è il futuro perché ha una funzione educativa, cioè quella di portare la gente a conoscere il patrimonio straordinario che abbiamo”.