“Il respiro della cultura, la cultura respira” questo lo slogan della campagna che presenta la candidatura della montagna dell’Amiata a Capitale Italiana della Cultura.
Sono 12 i comuni che partecipano al progetto che fanno parte dell’Unione comuni montani Amiata Grossetana e l’Unione comuni montani Amiata Val d’Orcia: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Castiglione d’Orcia, Piancastagnaio, Radicofani, Roccalbegna, San Quirico d’Orcia, Santa Fiora, Seggiano, Semproniano.
L’Amiata è una terra antica, prima isola poi vulcano e poi una montagna “sacra” che in tempi difficili ha permesso di lavorare, vivere e respirare ai suoi abitanti.
La candidatura presenta il progetto di un futuro possibile basato sulle industrie creative, sviluppato in circolo con l’ambiente e con l’economia, condotto con piglio creativo che può guardare al futuro con la serenità di chi ha affrontato il tempo attraverso mille sfide.
Cinque le “sfide culturali”: paesaggio, cittadinanza, rigenerazione, innovazione e sostenibilità.
I progetti per Amiata 2024
Tanti gli elementi del programma: dal Cantiere dei Rifugi e dei Cammini a quello dell’Accoglienza, dal programma Design che porta la formazione universitaria sul territorio al Made in Amiata che rilancia i prodotti sui mercati, poi i programmi Arte, Visual e Street fino all’Arte Sacra e all’Arte Orientale.
Si prosegue con le nuove tecnologie di Spirith – Arte Aumentata e delle Gallerie d’Arte delle Miniere per arrivare al Road Movie Festival, al Festival delle Paure/Cultura Orale fino alla Cucina delle Culture e ai Percorsi Eroici, per una cittadinanza inclusiva ed un’inversione demografica.
“Consideriamo il progetto un sistema aperto e potenzialmente virale, capace di innescare un meccanismo di fertilizzazione, di ampliamento del programma e di propagazione. – scrivono gli organizzatori – Le iniziative che costituiscono l’attuale programma sono l’inizio. Con il dossier AMIATA2024 avviamo la definizione di un progetto di strategia culturale che prende a pretesto la candidatura per attivare azioni di prospettiva e politiche sistemiche di orizzonte pluriennale.
Il risultato del bando per il conferimento del titolo di Capitale della Cultura non sarà però pregiudiziale rispetto alla fattiva realizzazione di quello che è, a tutti gli effetti, un piano strategico per la cultura. Proseguiremo comunque perché è l’occasione che si offre al territorio di cambiare marcia, di superare le divisioni attraverso una strategia di medio e lungo periodo, quella durata che tanto manca alle visioni d’oggi.”
Per informazioni: www.amiata2024.it