Si è tenuta ieri a Firenze la prima riunione operativa sugli eventi alluvionali del maggio 2023 nell’Alto Mugello, con il neocommissario straordinario alla ricostruzione Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessora regionale alla Protezione civile Monia Monni, i sindaci dei comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio, Firenzuola, San Godenzo e Londa, il prefetto di Firenze Francesca Ferrandino, il direttore della protezione civile regionale Giovanni Massini.
79 milioni di euro per la ricostruzione
“Iniziamo una nuova fase – ha detto il presidente Giani – che mi fa piacere gestire con il neo commissario Curcio che già avevamo avuto accanto nei giorni dell’alluvione del maggio 2023. Da oggi dobbiamo affrontare una ricostruzione complessa in un’area che io chiamo della Romagna Toscana e che ha, come investimenti riconosciuti dallo stato di calamità, 79 milioni proprio per la ricostruzione. Un’area che ha attraversato momenti davvero difficili, penso anche al terremoto che ha colpito Marradi e poi l’alluvione che ha causato danni ad infrastrutture importanti come la Faentina e interrotto i collegamenti. Sono sicuro che con Curcio riusciremo a venirne a capo e dare alla popolazione le risposte necessarie”.
Giani ha ricordato le frane che hanno colpito l’Alto Mugello in quei giorni, i bacini idrografici, l’isolamento delle famiglie, dei borghi, l’interruzione delle comunicazioni. “E lì abbiamo visto l’impegno dei nostri sindaci, la loro abnegazione, il lavoro senza sosta della Protezione civile e dei suoi volontari, il Genio civile che è intervenuto per le somme urgenze. Ora dobbiamo affrontare la ricostruzione” ha ribadito il presidente Giani, ricordando anche le alluvioni successive e i numerosi momenti delicati che la Toscana ha dovuto affrontare, in cui complessivamente sono stati coinvolti più di 120 comuni in 7 province.
Dalle procedure di indennizzo alle opere pubbliche
Tanti gli argomenti all’ordine del giorno nella riunione di ieri: le procedure di indennizzo, le opere pubbliche realizzate, anche quelle finanziate con risorse Pnrr.
Curcio ha ringraziato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per l’incarico, i presidenti di Regione e chi ha lavorato fino ad oggi, il Commissario Figliuolo e tutti gli operatori delle Regioni.
“Facciamo in modo che il cambio del commissario non possa essere un blocco delle procedure”, ha spiegato Curcio. “Questo sarebbe un errore che francamente non vogliamo fare. Non c’è da sterzare o da cambiare, c’è da fare un check a quello che abbiamo fatto fino ad ora. Fino a che non avremo idea – e questo avverrà attraverso l’ascolto con il territorio – di cosa e come vogliamo cambiare, le procedure rimangono queste. Il tempo che ci siamo presi servirà proprio per capire, anche in tema di lavori pubblici, eventuali deroghe ed eventuali modifiche, e poi mi farò portavoce con il governo di quelle che sono le esigenze del territorio”.