Al Polo Piagge ci sono i primi bagni “genderless” (o “neutri”) dell’Università di Pisa, servizi senza distinzione di genere, contraddistinti da un simbolo particolare, che potranno essere utilizzati da tutta la comunità studentesca e accademica. In tutto saranno 86, distribuiti tra i vari edifici dell’Ateneo, e saranno contraddistinti dal simbolo riconosciuto a livello internazionale come indicatore del genere neutro, che supera l’entità binaria.
C’è stata una vera e propria inaugurazione, a cui hanno partecipato anche il rettore Paolo Mancarella e Alessandra Nardini, assessora della Regione Toscana all’istruzione, per sottolinerare l’importanza di un gesto piccolo, ma che va oltre il simbolo e lancia un messaggio di inclusione. “Le rivoluzioni culturali iniziano, molto spesso con segno che cambia il corso degli eventi. La targhetta che da oggi compare su circa un centinaio dei bagni del nostro Ateneo rientra in questa categoria – ha dichiarato il Rettore, Paolo Mancarella – È un atto di civiltà per dichiarare in modo fermo il nostro essere un’università aperta, in cui la differenza è una ricchezza e le discriminazioni non hanno diritto di cittadinanza”.
La Toscana prima Regione ad avere una legge contre le discriminazioni di genere
La Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere “e di questo siamo orgogliosi”, ha aggiunto l’assessora Nardini. “Siamo stati, siamo, e vogliamo essere sempre più, terra di diritti e pari opportunità. L’Università di Pisa ne è un ottimo esempio: da alcuni anni si è dotata, come le altre Università toscane, di un regolamento per le carriere alias, e quello di Pisa è tra i più all’avanguardia. Ricordo ancora la bandiera rainbow sventolare sul Rettorato pisano per il Toscana Pride del 2021, e tante altre iniziative che ho apprezzato in questi mesi e in questi anni. Ringrazio davvero di cuore per tutto l’impegno e la sensibilità dimostrata il Rettore Paolo Maria Mancarella, il professore Arturo Marzano, delegato alle attività ‘Gender Studies and Equal Opportunites’ e il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità”.
Un’azione che sincronizza l’università con la società e che parte da una specifica richiesta del corpo studentesco e, più in generale, accademico: “La scelta di creare dei bagni genderless utilizzabili da chiunque, indipendentemente dalla propria identità o espressione di genere – afferma il delegato del rettore Arturo Marzano – recepisce una richiesta per garantire uno spazio a chi non si identifica in un genere specifico, a soggetti non binari, a persone transgender, confermando lo spirito di inclusività e rispetto che ha plasmato l’intero mandato rettorale di Paolo Mancarella”.
UniPi già all’avanguardia con la “carriera alias”
I bagni genderless sono l’ultima di una serie di azioni concrete che l’Università di Pisa ha intrapreso negli ultimi anni con l’obiettivo di costruire un ambiente inclusivo per tutte le persone che frequentano l’università, sia parte del corpo docenti, del personale amministrativo o del mondo studentesco. Come l’entrata in vigore, nel 2020, del nuovo regolamento per attivare la carriera alias, ossia il dispositivo che tutela le persone che hanno la necessità di utilizzare, all’interno dell’Ateneo, un nome diverso rispetto a quello anagrafico.