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All’ospedale fiorentino di Careggi il primo prelievo di cuore da donatore a cuore fermo

L’intervento, eseguito nelle scorse settimane, è stato un successo. Giani e Bezzini: “Un gesto di grande generosità e un esempio di eccellenza del nostro sistema sanitario”

L’ospedale di Careggi

Un prelievo di cuore da donatore ‘a cuore fermo’ è stato effettuato nell’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, a Firenze, una delle sedi a più alto volume di donazioni in Italia. L’intervento è stato eseguito nelle scorse settimane e il trapianto è stato un successo.

Il successo dell’intervento

Al momento la persona che ha ricevuto l’organo è in buone condizioni. Anzi, tutti i riceventi sono in buone condizioni e già casa: oltre al cuore sono stati infatti prelevati (e trapiantati) anche fegato e reni dai centri trapianto regionali.

“Ringraziamo il giovane donatore e la sua famiglia per questa scelta. La donazione è una possibilità concreta di vita, un gesto che trasforma un grande dolore in speranza. Una cultura che i dati ci dicono essere consolidata in Toscana e di cui andiamo orgogliosi” commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani.

“Donare un organo è una scelta di grande altruismo – aggiunge l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezziniil primo pensiero va al donatore e ai suoi familiari. L’importanza di questo tipo di donazione risiede nell’eccellenza dei nostri professionisti e della efficace integrazione della rete procurement trapianto della Toscana con la rete nazionale”.  

Un esempio di eccellenza del sistema sanitario toscano

Al prelievo ha partecipato infatti l’equipe del Centro trapianti di cuore dell’Ospedale di Padova, con il quale da molti anni il Centro trapianti cuore di Siena collabora. Ad agosto era stato effettuata con successo una donazione e prelievo analoghi che ha permesso il trapianto di cuore, fegato e reni. La peculiarità della donazione di Careggi risiede nella complessità tecnica e nell’efficace sinergia di più equipe prelievo-trapianto regionali e extraregionali.

“Il prelievo effettuato rappresenta un esempio di eccellenza del nostro sistema sanitario – conclude Bezzini -: merito dei nostri professionisti, grazie ai quali è stato possibile ripetere questo intervento a distanza di pochi mesi. È la dimostrazione che processi donativi così complessi sono possibili in più sedi della nostra regione. Grazie per il vostro lavoro”

Careggi è, da anni in Italia, il centro con il maggior numero di donatori a cuore fermo non controllato, pazienti con arresto cardiaco refrattario nei quali non vi è possibilità terapeutica. La donazione a cuore fermo controllata è un processo complesso dal punto di vista clinico e organizzativo. La donazione di Careggi documenta la concreta possibilità e capacità del sistema procurement toscano di estendere questo tipo di donazione anche ad altri centri procurement.

Dal maggio 2023 in Italia è diventato possibile prelevare con questa tecnica il cuore: quello di agosto è stato il primo caso in Toscana. Fino ad oggi in Italia nel 2024 sono stati più di trenta i trapianti cardiaci realizzati grazie ai donatori a cuore fermo.

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