Le ville e i giardini medicei della Toscana aprono le loro porte giovedì 18 aprile in occasione della Giornata Internazionale dedicata ai monumenti e siti ICOMOS. La Regione Toscana ha organizzato un denso programma di visite guidate, concerti e attività per i più piccoli per valorizzare l’immenso e straordinario patrimonio artistico della nostra regione.
sfoglia la galleryLa Villa di Cerreto Guidi sarà aperta dalle 10 alle 19. Alle 11, 12 e 15 sono in programma visite guidate accompagnate da momenti musicali dei quali sarà protagonista uno strumento a tastiera originale il ‘Virginale ottavino’ risalente al XVIII secolo. Per l’occasione da Rossella Giannetti saranno eseguite musiche di Sweelinck, Dalza, Bandusi, Diruta, Banchieri e Purcell.
Alle 15.30 e alle 16.30 per i più piccoli si terranno laboratori didattici ‘GiocArte’ con visite alla scoperta della villa e giochi adatti a bambini dai 5 ai 10 anni a cura del eprsonale del museo e dell’Associazione Amici della Villa di Cerreto Guidi. Prenotazione obbligatoria: fino a un massimo di 10 bambini amicivillamediceacerretoguidi@gmail.com.*
La villa medicea di Cerreto Guidi fu edificata su disposizione del duca Cosimo I de’ Medici come residenza di caccia e punto di controllo strategico sul territorio circostante, in particolare del Padule di Fucecchio. La costruzione della villa, eretta impiegando i materiali della diroccata Rocca dei conti Guidi e della seconda cerchia di mura, fu realizzata tra il 1564 ed il 1566. Diresse i lavori l’architetto Davide Fortini, già collaboratore di Tribolo, al quale dovette poi subentrare Alfonso Parigi il Vecchio. Mentre le quattro imponenti rampe d’accesso perfettamente simmetriche “a scalera”, denominate “ponti medicei”, che costituiscono la caratteristica saliente della villa furono realizzate da Bernardo Buontalenti.
La villa deve in parte la sua fama alla tragica vicenda di Isabella de’ Medici, morta a Cerreto nella notte fra il 15 e il 16 luglio 1576. Isabella, figlia prediletta di Cosimo I e di Eleonora di Toledo, sposa nel 1558 del duca Paolo Giordano Orsini, secondo una leggenda sarebbe stata strangolata su disposizione del marito geloso. Studi recenti hanno rivelato le reali cause della sua morte: una gravissima forma di idropisia e una grave occlusione renale.
Dopo vari passaggi di proprietà dai Lorena, ai marchesi Geddes da Filicaia, la villa fu acquistata da Galliano Boldrini che la donò allo stato italiano nel 1969. Il 18 giugno 1978 è stata aperta al pubblico e dal 2002 la villa accoglie il Museo storico della caccia e del territorio, che riunisce curiose testimonianze iconografiche, un casino da caccia d’epoca lorenese e una raccolta di armi da caccia e da tiro.