“Ecoansia” o ansia climatica è un termine, usato per la prima volta nel 1997 dalla ricercatrice Véronique Lapaiège, che definisce la paura causata dai possibili disastri dovuti al riscaldamento globale e all’impatto dell’umanità sull’ambiente.
Un’angoscia che attanaglia molti giovani, l’angoscia di non avere un futuro e che con Greta Thunberg ha dato vita a un vero e proprio movimento internazionale, Fridays For Future.
La giovane artista italiana Louises Will si è interrogata sul destino del pianeta Terra e ha dedicato a questi temi gran parte della sua arte, attualmente in mostra presso la Crumb Gallery di Firenze fino al 7 settembre.
Per quanto remoto e isolato non esiste un solo luogo sulla Terra in cui la presenza dell’essere umano non sia arrivata tramite le sue mefitiche emissioni, i suoi scarti, i suoi resti, la sua oscurità
“Per quanto remoto e isolato non esiste un solo luogo sulla Terra in cui la presenza dell’essere umano non sia arrivata tramite le sue mefitiche emissioni, i suoi scarti, i suoi resti, la sua oscurità” ha dichiarato Louises Will, che è totalmente coinvolta, ‘ossessionata’ dai problemi ambientali che rappresentarli, attraverso l’arte, è diventato un modo per esorcizzarli.
Tramite il suo lavoro – fotografie, dipinti, installazioni – si pone l’obiettivo di sensibilizzare sulla fragilità della natura e degli organismi viventi.
La sua pratica la porta a lasciare lungo le strade di città, luoghi dove ha vissuto o che ha solo attraversato, dei segni, affissioni pirata, dei messaggi subliminali per indurre a riflettere.
Già sulla vetrina della Crumb Gallery, filtro tra l’esterno e l’interno dello spazio, la Will traccia alcuni di questi segni, leggeri, delicati, come fossero delle ghirlande di foglie che cadono in verticale ma che, osservandoli, ti accorgi essere la rappresentazione di bottiglie, sacchetti di plastica che molto spesso troviamo abbandonati dovunque.
La mostra di Louises Will alla Crumb Gallery
Per la mostra alla Crumb Gallery l’artista presenta un progetto composto da due serie: Inquinamento atmosferico e Mostri occulti insieme a Come un gioco, un’installazione site-specifc.
Inquinamento atmosferico è un lavoro recentissimo che lei descrive come “tele che sono assemblage di tessuto cucito insieme. Un po’ per riciclaggio un po’ per dare l’idea del caos generato dalle particelle inquinanti.” Tele stratificate che sembrano vive, in movimento, soggette alle trasformazioni degli impatti sull’ambiente.
Gli effetti delle mutazioni che avvengono nella natura, costretta ad adattarsi e reagire alle contaminazioni, sono l’oggetto dell’altra serie, Mostri occulti. Fotografie che rappresentano combinazioni di materiale organico trovato e fatto rivivere, trasformato, mescolato.
“Mostri appunto perché sono mutati” spiega Louises Will, “occulti perché è un paradosso: mostro, nel senso di faccio vedere, il paradosso della natura, che non è più natura ma si rivolta, si trasforma, occulti perché lo fanno di nascosto.”
Al centro della stanza, un tronco con tanto di radici, trovato e recuperato, macchiato con uno slime solidificato, organico, fatto di mais. Uno slime che anche i bambini potrebbero usare, Come un gioco appunto. Un presagio di una catastrofe incombente.
Louises Will è nata a Pisa, nel 1996. I suoi progetti sono di solito un’indagine su argomenti specifici legati al trascorrere del tempo e alla paura della morte, dal punto di vista spirituale e ambientale.
Le sue opere consistono principalmente in fotografie e dipinti in cui i materiali artificiali sono nascosti negli ambienti naturali, come presagio del futuro del pianeta. Inoltre, Louises Will è attivamente impegnata nel femminismo, utilizzando la sua arte come mezzo per esplorare e promuovere questioni legate alla parità di genere e all’empowerment delle donne, in stretta correlazione con il suo interesse per l’ecologia.
Louises Will lavora anche come assistente per OZMO, un artista visivo italiano, e come direttore artistico e fotografo freelance per moda, pubblicità, musica e design aziendale. Le sue foto sono state pubblicate su testate come come AD Spain, Living Corriere e Il Tirreno. Ha frequentato il corso di laurea triennale in Design del Prodotto Industriale presso il Politecnico di Milano dal 2015 al 2018, e si è laureata in Belle Arti presso il Wimbledon College of Arts, UAL, nel 2020.
Le sue opere sono state esposte in varie gallerie a Londra, Regno Unito (come Ugly Duck Gallery, la Crypt Gallery e Platform Southwark, per mostre collettive tra il 2018 e il 2020), al Cantiere SanBernardo a Pisa, Italia (mostra personale nel febbraio 2021), al Crypto Expo a Milano, Italia (nel giugno 2022), al Chelsea College of Arts, Londra, Regno Unito (luglio 2022), alla Galleria F 5.6 a Lucca, Italia (mostra personale nel gennaio 2023), a 59 Rivoli a Parigi, Francia (mostra personale nel giugno 2023), al Museo Fattori a Livorno come finalista del Premio Combat (giugno-luglio 2023) e alla Roots Gallery a Pisa (mostra personale nel gennaio 2024).