Dal 31 ottobre al 4 novembre la Città del Teatro di Cascina a Pisa si trasforma in osservatorio sul jazz più sperimentale con la seconda edizione di “FLUX – Flussi di musica creativa”.
In tutto cinque serate per dieci concerti tra fermenti contemporanei, nuove avanguardie e alcuni tra gli artisti più autorevoli del panorama italiano e internazionale per fare il punto sullo stato dell’arte con lo sguardo rivolto al futuro.
Ogni sera appuntamento con due diversi live in dialogo tra loro, uno alle 21.00 e il seguente alle 21.45, pensati per costituire un unico evento e immergere il pubblico in un viaggio sonoro firmato Toscana Produzione Musica, centro di produzione presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa.
Il programma dei concerti
Il FLUX Festival prende il via martedì 31 ottobre con “Animal Farm – La fattoria degli animali”, lavoro firmato Emanuele Parrini Quartet nell’ambito di un percorso sulla letteratura militante. Con Emanuele Parrini al violino, Beppe Scardino al sax, clarinetto e flauto, Giovanni Maier al contrabbasso e Andrea Melani alla batteria.
La serata sarà introdotta dall’omaggio di Marco Colonna al clarinetto e Alexander Hawkins al piano alla figura di Eric Dolphy, compositore e musicista geniale che ha segnato per sempre la storia del jazz. (ore 21.00).
Mercoledì 1 novembre spazio al black sound. La materia poetica del blues, il tessuto espressivo su cui fiorisce il grande continuum della musica afro-americana, è alla base della ricerca di Roots Magic Sextet – alias Alberto Popolla al clarinetto, Eugenio Colombo al flauto e sax soprano, Errico De Fabritiis al sax alto e baritono, Francesco Lo Cascio al vibrafono e percussioni, Gianfranco Tedeschi al contrabbasso e Fabrizio Spera alla batteria – in un percorso teso ad illuminare i collegamenti tra le forme originarie del blues rurale degli anni ’20 e ’30 con la molteplicità linguistica del Jazz creativo degli anni ’60, ’70, e oltre (ore 21.45).
Opening act: Mali Blues. Forti dell’esperienza del Dinamitri Jazz Folklore che ha fatto delle radici africane del blues la propria cifra stilistica, due dei suoi elementi storici come Dimitri Grechi Espinoza (sax) e Gabrio Baldacci (chitarra) aprono a territori desertici e ritmi circolari una proposta musicale che vede per la prima volta la collaborazione col polistrumentista Andrea Beninati al violoncello e alla batteria, per un progetto firmato Toscana Produzione Musica (ore 21.00).
Tra le performance da non perdere giovedì 2 novembre quella di Nils Petter Molvær Trio, formazione guidata dal camaleontico trombettista capace di muoversi agilmente tra jazz, ambient, house e elettronica attingendo a elementi hip hop, rock e pop: rara capacità che lo ha reso uno dei musicisti più richiesti sui palcoscenici di Oslo e di tutto il mondo. Con lui Jo Bergen Myhre al basso e Erland Dahlen alla batteria in un concerto che promette di rimodellare gli stili creando un suono particolarissimo, influenzato tanto dalla poesia della natura scandinava quanto dal calcolo elettronico, oltre che da maestri come Miles Davis e Jon Hassell (ore 21.45).
In apertura un altro trombettista dallo spirito eclettico, che dal suo strumento d’elezione passa senza problemi al sax, ai sintetizzatori e a oggetti di ogni tipo: Gabriele Mitelli, collaboratore stabile di Cristina Donà e di jazzisti del calibro di Rob Mazurek e Jeff Parker, che si esibirà in un solo dal titolo “The world behind the skin” (ore 21.00).
Venerdì 3 novembre la prima esibizione italiana del duo composto da Ernst Reijseger e Mario Forte: inclassificabile il primo – decano della scena newyorchese, partner creativo di poeti, ballerini, attori, pittori, scultori, fotografi e registi – formato tra Parigi e gli States il secondo – con collaborazioni illustri di ogni genere da John Zorn a Mark Feldman e Richard Bona per citarne alcuni – insieme si lanciano nei territori della più assoluta sperimentazione alla ricerca dell’universalità (ore 21.45).
L’apertura di serata sarà affidata alla talentuosa violinista Anais Drago, con un live che alternerà strumento e voce per raccontare storie di solitudini anche attraverso esperimenti quali la traduzione in musica del romanzo “Minotauros” di Friedrich Dürrenmatt e l’integrazione in uno dei brani di un monologo dalle “Cosmicomiche” di Calvino (ore 21.00).
Una ricorrenza importante – quella dei 50 anni di attività del pianista e fisarmonicista Antonello Salis – è l’occasione per portare a Cascina sabato 4 novembre il Me’ta Quartet Reloaded: un incontro storico riattualizzato appositamente dal Centro di Produzione Insulae Lab dopo vent’anni di assenza dalle scene nazionali e internazionali e che si avvale di due musicisti di origini sarde come Riccardo Lai al contrabbasso e Sandro Satta al sax, compagni di musica e di vita, e del batterista Fabrizio Sferra, uno dei più creativi artisti italiani (ore 21.45).
Prima Cristiano Calcagnile alle percussioni, Giorgio Pacorig al piano e Gabriele Evangelista al contrabbasso celebrano un nuovo percorso espressivo legato al rapporto tra scrittura e improvvisazione nel progetto ANOKHI-3 (ore 21.00).