In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, istituita dall’Onu il 21 marzo, il Wwf ha censito i dieci alberi monumentali più antichi che si trovano nelle sue oasi in tutta Italia.
Alberi antichissimi, testimoni dell’intreccio tra storia e natura, alcuni dei quali come spiega l’associazione ambientalista “erano già lì quando i mille garibaldini sbarcarono a Marsala, nel 1860. Alcuni di loro ombreggiavano già quando in Francia infuriava la rivoluzione francese, o quando Alessandro Manzoni scriveva i Promessi Sposi.”
Due di questi patriarchi arborei si trovano proprio in Toscana, per la precisione in Maremma: si tratta di una grande sughera nell’oasi del Lago di Burano e del leccione di Bosco Rocconi, tra Roccalbegna e Semproniano.
Il leccione di Bosco Rocconi
Nella riserva naturale e oasi Wwf di Bosco Rocconi, nell’alta valle del fiume Albegna, tra i comuni di Roccalbegna e Semproniano, si trova un altro antichissimo albero monumentale: un leccione.
La pianta alta 18 metri, che ha una circonferenza di 6 metri e mezzo, è sopravvissuta a un fulmine che ha lasciato segni visibili sulla sua corteccia e si trova tra il Torrente Rigo e il Sasso del Famo. Anche il leccione è stato proposto dalla Regione Toscana per l’inserimento tra le piante monumentali, un monitoraggio che al momento include oltre 100 alberi in tutto il territorio.