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Al via un ciclo di incontri per raccontare e valorizzare le Dimore storiche toscane

Il ciclo di incontri ha l’obiettivo di fornire ai proprietari di dimore storiche uno strumento utile per definire i percorsi di sostenibilità perseguibili nella gestione e per riflettere su come conciliare il rispetto del patrimonio con la necessità di innovare e adattare la dimora alle esigenze contemporanee

Badia di Morrona - © Badia di Morrona

Giovedì 30 gennaio si è svolto a Firenze il primo appuntamento di un nuovo ciclo di incontri, promosso dalla sezione toscana dell‘Associazione Dimore storiche italiane, per illustrare le diverse pratiche messe in atto dai proprietari per la valorizzazione e la tutela del loro patrimonio.

Nell’incontro dal titolo ‘I soci Adsi della Toscana si raccontano‘  sono stati analizzati alcuni casi reali grazie alle testimonianze dei proprietari, dei professionisti che li hanno assistiti e dei funzionari delle Soprintendenze coinvolte: Palazzo Gondi, Villa di Petrolio, Borgo e Villa di Monte Sante Marie, Castello del Calcione, Kaffeehaus di Corliano e Villa Spada di San Colombano.

Questo secondo ciclo ha l’obiettivo di fornire ai proprietari di dimore storiche uno strumento utile per definire i percorsi di sostenibilità perseguibili nella gestione e per riflettere su come conciliare il rispetto del patrimonio con la necessità di innovare e adattare la dimora alle esigenze contemporanee.

La soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, Antonella Ranaldi ha sottolineato “che la conservazione di questi beni comporta oneri rilevanti. Restaurare, conservare e adeguare alle esigenze di oggi sono tutte istante che possono stare insieme e l’occasione di questo convegno permette uno scambio e un confronto importante. E’ necessaria una collaborazione costante tra proprietari e sovrintendenze perché ci muoviamo per uno stesso fine”.

Tomaso Marzotto Caotorta, presidente Adsi Toscana ha detto che l’idea “è quella di realizzare una serie di incontri che possano riunire tutti gli attori della filiera, il ministero, le sovrintendenze, i proprietari e chi lavora per la manutenzione perché è importante che questa filiera funzioni e si confronti in maniera costruttiva per un fine comune”.

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