Si è aperta oggi alla Fortezza da Basso di Firenze l’edizione numero 104 di Pitti Uomo, con 825 brand, di cui il 43% provenienti dall’estero, pronti a presentare le loro nuove collezioni estivi e un tema speciale, Pitti Games, che segna la volontà del salone della moda di essere il punto di rilancio per tutto il settore, dopo gli anni difficili segnati dalla pandemia. In mostra fino al 16 giugno le creazioni dei designer più interessanti, i brand emergenti e i progetti speciali dei grandi marchi, accolti dall’installazione del designer californiano Eli Russell Linnetz, che ha trasformato il piazzale centrale della Fortezza da Basso nel set cinematografico del film cult “Il pianeta delle scimmie.”
“Ci aspetta un momento meraviglioso, dopo il Covid e la guerra: abbiamo dimostrato che quando ci mettiamo tutti insieme possiamo dimostrare al mondo che siamo i numeri uno, non dobbiamo avere paura di niente – ha dichiarato alla cerimonia di inaugurazione del salone Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine – abbiamo cercato di rendere questo Pitti attrattivo con tanti eventi all’interno e all’esterno della Fortezza, perché è giusto che la città possa gioire di questo momento straordinario“. Per i buyer, ha aggiunto De Matteis, “ci aspettiamo un grande ritorno degli asiatici, che finalmente possono viaggiare, e quindi ci aspettiamo tanti giapponesi, cinesi e coreani”.
La moda italiana vola, trainata dall’export
Secondo i dati presentati oggi la moda maschile italiana ha chiuso il 2022 con un fatturato di 11,3 miliardi di euro, in crescita del 20.3%, superando così i livelli pre-Covid.Un successo trainato dall’export: l’abbigliamento uomo italiano infatti ha generato esportazioni per 5,7 miliardi di euro (+22% sul 2021) mentre i primi due mesi del 2023 hanno visto un incremento del 21,5% sullo stesso periodo del 2022, per un valore di oltre 1 miliardo di eur, secondo i dati di Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Secondo Matteo Zoppas, presidente di Ice, quest’anno a Pitti Uomo, oltre al ritorno dei buyer cinesi, si assisterà “all’ampliamento dei mercati di riferimento con operatori provenienti dall’Africa e da altri Paesi in via di sviluppo come Vietnam e Indonesia. Nazioni su cui Ice ripone grande attenzione poiché, accanto ai classici mercati di riferimento come Francia, Stati Uniti, Svizzera, Germania, sono e saranno strategiche per permettere alle nostre imprese di ritagliarsi il loro ruolo da protagoniste nel mondo. Per le edizioni 2023, Ice ha rafforzato ulteriormente la sua collaborazione con Pitti attraverso un piano di potenziamento dell’incoming, che porterà 350 buyer e oltre 200 giornalisti, e il sostegno alla settima edizione di Young Italian Start Up Around the World”.
“Ho visto gli operatori molto contenti – ha aggiunto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, partecipando all’inaugurazione del salone – questo è un Pitti che rivela sempre di più il Dna di Firenze e della Toscana sulla moda, e su tutto ciò che ad essa è collegato. Penso al distretto della moda: dalla piana fiorentina con Scandicci e le grandi firme, alle pelletterie e le concerie del comprensorio del cuoio, al tessile di Prato, all’articolazione di aziende che si diffondono nella Toscana. Luogo più naturale per una vetrina del Made in Tuscany che si proietta nel Made in Italy, non ce n’è”.
Nell’occasione il sindaco di Firenze Dario Nardella ha annunciato che a luglio partiranno i lavori al padiglione Bellavista alla Fortezza da Basso: un progetto da 800 giorni di lavori e 26 milioni di euro di investimento. “Abbiamo condiviso un cronoprogramma con Firenze Fiera e Pitti Immagine – ha spiegato Nardella – per garantire la continuità dell’attività delle manifestazioni di Pitti con la riqualificazione del polo fieristico più bello del mondo”.