Sono aperte le prenotazioni online per visite giornaliere all’Isola di Pianosa, con tre tipi di itinerario, organizzate in primavera dal Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano nei giorni 28 aprile, 5, 19 e 26 maggio.
Previste partenze speciali con nave esclusiva da Piombino (Livorno), con partenza alle 8:30 e rientro 18:30-19, comprensive di viaggio, ticket ingresso all’area protetta e servizio guida parco.
È possibile scegliere un itinerario, spiega una nota, tra il panoramico percorso in mountain bike, un percorso trekking non impegnativo, oppure una facile escursione a piedi con visita guidata all’antico borgo e ai tre musei dell’isola, tra cui la Casa dell’agronomo, inaugurata ad agosto 2022, ricca di contenuti multimediali su natura, cultura e storia di Pianosa.
E’ possibile prenotare sul sito del parco.
L’isola di Pianosa con i suoi 10,2 kmq è per estensione la quinta isola dell’Arcipelago.
È situata a 14 km a S-SO dalle coste dell’Isola d’Elba, a circa 27 km a S-SE dalla più meridionale isola di Montecristo e a circa 40 km ad est della Corsica.
Frequentata dall’uomo preistorico e dai più antichi navigatori presenta testimonianze del neolitico, dell’eneolitico e dell’età del Bronzo.
Sede di strutture residenziali marittime di epoca romana, nel periodo imperiale fu luogo d’esilio di Postumio Agrippa, nipote di Augusto.
Pianosa è la più bassa isola dell’arcipelago, praticamente un pianoro alto al massimo 29 metri sul livello del mare.
Presenta coste rocciose con presenza di falesie, specialmente nel versante occidentale e pochissime spiagge. La sua singolare morfologia è spiegata dalla particolare formazione geologica: le sue rocce sono di origine sedimentaria, con uno strato inferiore argilloso più antico e da strati di calcari organogeni del Pliocene, ricchissimi di fossili marini, testimonianza della sedimentazione avvenuta su un antico fondale marino.
La vegetazione che la ricopre è una tipica macchia mediterranea con predominanza delle specie amanti dei suoli calcarei: vi abbondano il lentisco, il rosmarino, il ginepro fenicio, i cisti, gli olivastri e lo spazzaforno, raro arbusto amante dei terreni poveri e rocciosi.