Sulle colline di Rosignano Marittimo, nel livornese, nel Parco culturale di Camaiano, la Pieve di San Gerusalemme e San Giovanni Battista risalente al X secolo dopo Cristo è stata scoperta nel settembre dello scorso anno grazie alla crescita irregolare del grano. Un ritrovamento eccezionale, considerato non solo la curiosa modalità, ma anche la maestosità dell’edificio: 36 metri di lunghezza e 16 di larghezza.
Era un importante luogo di fede fino al Medioevo, poi abbandonato e sepolto dai secoli, che ora persiste su un terreno privato su cui si è sviluppato la struttura agrituristica Cappellese. L’azienda ha deciso di condividere questo tesoro ritrovato proponendo visite guidate al sito tra le esperienze che i turisti e le scolaresche in visita alla fattoria potranno fare. “Una proposta didattico culturale assolutamente originale ed unica nel panorama nazionale”, secondo Coldiretti Toscana.
Il progetto turistico culturale ha il patrocinio del Comune di Rosignano Marittimo, il supporto del Parco Culturale di Camaiano e del Gruppo Archeologico Paleontologico livornese ed è seguito dal professore Enrico Cirelli del dipartimento di Storia, culture e civiltà dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
Gli scavi sono stati finanziati interamente dall’azienda agrituristica. “Non siamo solo custodi della terra che coltiviamo, siamo custodi del passato del territorio che viviamo – racconta Fabiana Michetti, titolare dell’agriturismo – Quando l’equipe di archeologi ci ha informato della presenza di un edificio sepolto sotto il nostro grano e che avrebbe potuto essere proprio la Pieve di Camaiano di cui si erano perse le tracce, abbiamo provato un moto di orgoglio e curiosità. Vogliamo condividere questa scoperta con i nostri ospiti e con tutti coloro vorranno saperne di più su questo edificio millenario attorno al quale ruotava la vita di queste comunità durante tutto il medioevo fino al 1600. È sicuramente un’esperienza originale ed autentica che mettiamo a disposizione del territorio, dei turisti, delle scuole e degli studiosi”.
Una passeggiata nella storia
Il percorso a piedi che porta al sito archeologico si snoda tra vigneti e campi per circa un chilometro. Da tempo gli archeologi erano sulle tracce dell’antica Pieve ma solo per caso, studiando alcune foto satellitari sono riusciti a scorgerla di nuovo dopo centinaia di anni.
La scoperta risale a settembre 2023. “Abbiamo individuato la presenza di una struttura sottostante il terreno grazie ad una anomalia nella crescita del grano durante l’aprile del 2021 – racconta spiega Francesco Pagliani, giovane archeologo che ha coordinato la prima campagna di scavi. – Questo fenomeno è causato dal diverso livello di umidità presente nel terreno che impedisce alla colture di crescere in maniera uniforme. È stata questo sviluppo anomalo del grano, nei terreni dell’azienda, a permetterci di trovare l’edificio di cui si conosceva l’esistenza ma non la posizione”.