Una realtà di eccellenza nata negli anni Sessanta, tra le prime ad aderire – circa venti anni dopo – al Consorzio tutela Pecorino Toscano ed a credere nella produzione casearia e nella certificazione di qualità: è il Caseificio Sociale di Manciano, una delle realtà più importanti del grossetano, al quale sono connesse circa 230 aziende agricole.
A Manciano ha fatto visita, per conoscere da vicino produzione e innovazione in questo settore, grazie anche ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale, anche l’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi.
“Il territorio deve percepire la vicinanza delle istituzioni e anche per questo sono felice di essere qui oggi in un’azienda di grande rilievo per la Maremma e per la Toscana tutta” – ha detto l’assessore che proprio in queste settimane sta visitando molte delle realtà agricole della Toscana in un momento storico segnato dalla pandemia e dalla relativi crisi economica.
“Queste visite sono per me l’occasione anche di conoscere di persona come vengono impiegati i fondi del PSR – ha proseguito Saccardi – e valutare i progressi che i nostri imprenditori fanno fare alla Toscana della qualità e della sostenibilità, azioni fondamentali che proiettano i nostri territori nel futuro dell’eccellenza, dove è giusto che si collochino”.
Nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale – ha aggiunto la consigliera regionale Donatella Spadi – presente anche lei alla visitaci saranno nuovi fondi mirati agli allevamenti che, con le aziende agricole, sono un esempio concreto di come lavorare con l’ambiente generi sostenibilità ed economia circolare”.
Grazie ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 il Caseificio ha infatti realizzato e allestito di fianco ai locali che ospitano l’allevamento suino, un sistema di trattamento reflui della trasformazione che comprendono acque di lavaggio dei formaggi e liquami provenienti dai suini.
Sul piano dei ristori agli allevatori ovicaprini penalizzati dalla perdita di fatturato a causa dell’emergenza Covid la Regione è poi intervenuta con un piano di ristori, giunto quasi al termine. Sono già stati erogati il 90% degli aiuti per i quali nel 2020 sono stati stanziati 1,5 milioni di euro di fondi regionali. Nel complesso sono stati “ristorati” 700 allevatori, per un totale di 246.000 capi.