A metà tra fantascienza e cinema c’è l’airfloating, l’agricoltura a radici libere, senza utilizzo del suolo. Protagonisti sono una zona industriale, quella di Quarrata nel pistoiese, un capannone inutilizzato da tempo, luci psichedeliche a led che variano dal verde fluorescente, al fucsia intenso, al viola. E nel mezzo 15 mila piante di insalata, prodotte in uno spazio indoor, alimentate direttamente dalle radici grazie al vapore acqueo ed a sostanze nutritive.
La sensazione appena si entra nell’area di produzione è quella della sorpresa. Un espediente barocco in mezzo al cemento, a ridosso della strada provinciale fitta di auto ed a lunghe file di mobilifici, qualche bar, una palestra e un supermercato. Dicono che il futuro stia in questi pochi metri quadri che permetterebbero di produrre senza lo sfruttamento di altro suolo, altra terra, portando in distribuzione alimenti sempre più nutrienti.
Alimentazione prima medicina per l’uomo
Ne sono certi Andrea Pezzoli e Leonardo Lenzi, rispettivamente amministratore e responsabile dell’area tecnica di Edo Radici Felici. pmi innovativa che realizza appunto impianti fuori suolo sostenibili, con tecnologia aeroponica per la produzione di alcune specie ortive.
“Vogliamo rendere l’alimentazione la prima medicina per l’uomo” – spiega Pezzoli che poi precisa: “Qui lavoriamo senza pesticidi, senza fare alcun tipo di trattamento”.
E poi c’è l’attenzione alla sostenibilità. Nell’impianto pilota di Quarrata l’impatto verso l’ambiente è quasi inesistente. “In una serra come questa a livello di sostanze nutritive si risparmia oltre il 95% rispetto all’agricoltura a campo e stiamo abbattendo gli sperchi con una produzione lorda vendibile che arriva al 99%”. Sostanzialmente questo tipo di agricoltura permette di annullare gli scarti prima dell’immissione del prodotto nel mercato della distribuzione.
Si prova dunque a guardare lontano da una piccolissima area recuperata in zona industriale dove si producono 15 mila cesti di insalata al mese dalla semina alla raccolta, riducendo i tempi di produzione di circa 1/3-1/4 rispetto all’agricoltura tradizionale.
Dalla semina alla raccolta in un mese
Il processo parte dal seme: dopo la fase della germinazione e della radicazione la pianta è pronta per la fase successiva – ossia quella dell’inserimento nell’impianto – dove l’insalata viene fatta sviluppare fino alla raccolta, con la nebulizzazione di sostanze nutritive direttamente sulle radici, illuminazione led, clima e temperatura controllati.
A monitorare tutta la fase di produzione, oltre all’occhio attento e mai sostituibile dell’uomo, c’è anche un algoritmo che l’azienda ha messo a punto insieme all’Università di Pisa e che “consente – spiega Leonardo Lenzi – di distribuire le giuste sostanze nutritive alle piante, nella dose e nel tempo utili alla loro miglior crescita, rispetto anche alla superficie fogliaria e radicale. In base a tutti i fattori – ricorda Lenzi – l’algoritmo calcola quindi quanta soluzione dare, quanta nutrizione, in quale tempo e in quanto tempo”.
Agricoltura in città, sempre più local
Ad oggi nell’impianto pilota (ma già pienamente produttivo) si stanno provando a testare quali siano le insalate più performanti l’immissione in commercio. “Attualmente abbiamo preso accordi con dei partner locali presenti però sul territorio nazionale – aggiungono dai vertici dell’azienda.
Vorremmo avvicinare sempre di più la produzione al punto di distribuzione ed utilizzo
L’obiettivo di Pezzoli però è ancora più ambizioso. “Vorremmo avvicinare sempre di più la produzione al punto di distribuzione ed utilizzo. Oggi l’agricoltura ha un percorso tra produzione e distribuzione piuttosto lungo, vogliamo accorciarlo”.
E il recupero – grazie all’aifloating – di aree inutilizzate può essere la soluzione per ridurre drasticamente la catena tra produzione e distribuzione, portando l’agricoltura sempre più vicina ai luoghi di acquisto e consumo. Un edificio, un capannone, un padiglione, una vecchia struttura possono diventare i luoghi dove nasce il cibo da portare sulle nostre tavole, allargando gli orizzonti della produzione che – di fatto – mettono insieme tre elementi: terra, acqua, aria.
L’agricoltura tradizionale, in campo, dunque con l’impianto a terra, la coltivazione in acqua, nelle serre e ora anche quella a radici sospese, in aria, con alimenti arricchiti di principi supernutrienti. Il ciclo della vita che l’agricoltura ben rappresenta è abbracciato dalle vecchie e nuove tecniche di coltivazione.
Primo esempio di produzione di insalate a foglia arricchite con selenio
Questo è il primo esempio commerciale in Italia per la produzione di insalate a foglia biofortificate con il selenio
Agricoltura che guarda sempre di più a rispondere a ciò che il nostro corpo richiede. “Questo è il primo esempio commerciale in Italia per la produzione di insalate a foglia biofortificate con il selenio – ricorda l’ad di Edo Radici Felici, Andrea Pezzoli. E’ un’applicazione che arriva da due anni di ricerca con il dipartimento di scienze agricole e ambientali dell’Università di Pisa e il supporto della Regione Toscana e di Giovanisì. Valorizzare quindi la produzione agricola con un’attenzione particolare non solo alla salubrità del prodotto ma alla sua interazione con la salute umana”.
Dal cemento non nasce niente, diceva un vecchio detto e invece oggi tra le pareti di un padiglione crescono migliaia di cesti di insalata local. E’ l’uomo che prova a rigenerare gli spazi che lui stesso ha creato per poi abbandonare, torna a dargli nuove forme di vita e di economia, partendo da un settore essenziale, quello dell’agricoltura. In terra, in aria, in acqua, la natura e il genio umano vincono sempre. Le radici felici di Quarrata sono là a ricordarcelo.