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Aggressioni ai sanitari, dalla Regione la proposta di una polizia regionale

Atteso per il 25 settembre un tavolo in prefettura. Giani: “Chiederò che personale di polizia, carabinieri o vigili urbani presidino gli ospedali e i luoghi a maggior rischio”. Già attive alcune misure deterrenti

Operatori sanitarie ospedale Scotte di Siena

1136 aggressioni contro il personale sanitario solo nel primo semestre del 2024. Oltre la metà delle violenze (il 53 per cento) hanno visto gli infermieri come vittime , nel 17 per cento degli episodi gli operatori socio sanitari e per il 13 per cento i medici . Nel Nel 2023 erano stati 2356 i casi di aggressione complessivamente segnalati, quindi si registra un calo ma che non può certo rallegrare, si tratta di numeri che spaventano a danno di professionisti sanitari, numeri che spaventano anche perchè non fanno che acuire la crisi, ormai atavica, del personale ospedaliero .

Fermare queste aggressioni è una priorità. La Regione Toscana, tramite il presidente Eugenio Giani lancia la proposta di una polizia regionale per presidiare i luoghi più delicati e a interrompere sul nascere eventuali aggressioni, anche semplicemente con la presenza di un agente. “La polizia regionale potrebbe essere utilizzata anche per altro: per far rispettare ad esempio le ordinanze della Regione”, ha spiegato Giani.

Il 25 settembre è convocato un tavolo sulla sicurezza in Prefettura. “E a quel tavolo – ha anticipato il presidente – chiederò che personale di polizia, carabinieri o vigili urbani presidino gli ospedali e i luoghi a maggior rischio, perchè anche solo vedere una divisa in un pronto soccorso particolarmente ingolfato ed affollato svolge sicuramente una funzione importantissima di deterrenza” .

Le possibili cause delle aggressioni

In Toscana il fenomeno delle aggressioni è monitorato fin dal 2018 grazie ad un osservatorio dedicato, attivo già prima di quello nazionale. I dati a disposizioni hanno evidenziato, per esempio che la maggiore incidenza delle aggressioni, quasi il 45 per cento, riguarda i servizi posichiatrici territoriali. All’interno degli ospedali il settore più esposto è il pronto soccorso. A delineare un possibile elenco di cause nel suo discorso all’ Health Campus Meyer di Firenze dove si è tenuto un confronto con direzioni aziendali, professionisti, sindacati ed ordini professionali, è l’assessore regionale al Diritto alla Salute Simone Bezzini che ha parlato della necessità di ricostruire una relazione di fiducia tra le persone e il sistema sanitario. Bezzini ha puntato i riflettori anche sulla tensione che deriva dal disallineamento tra la domanda e l’offerta di prestazioni sanitarie che causate, a suo avviso, anche dal sottofinanziamento della sanità pubblica.

Gli interventi della Regione Toscana

Venendo alle azioni che la Regione Toscana sta mettendo in atto per tutelare i sanitari citiamo la procedura on line, semplificata, per segnalare episodi di aggressione che consentirà a ciascuna professionista di farlo in autonomia, in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi luogo.

Le segnalazioni arriveranno  in tempo reale ai responsabili per la sicurezza delle singole aziende e automaticamente alimentaranno l’archivio dell’Osservatorio regionale e nazionale, con maggiore celerità e un flusso pressochè continuo. Previste anche azioni per la sicurezza più mirate ad esempio pulsanti di allarme per segnalare situazioni di emergenza ed essere geolocalizzati, telecamere di videosorveglianza ben visibili, dispostivi per controllare gli accessi, illuminazione adeguata .

Su tutti questi fronti la Regione è impegnata con un progetto che vede un investimento di due milioni e 100 mila euro in due anni, tra il 2024 e 2025.

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