Recuperare ulivi abbandonati? È una soluzione per compensare la CO2 prodotta. A dirlo è uno studio condotto da un istituto di ricerca affiliato al CNR che ha preso in esame i campi di Ager Oliva, la startup pistoiese nata con l’obiettivo di salvare gli oliveti non coltivati e restituire alla Toscana un immenso patrimonio olivicolo.
Secondo l’indagine, per ogni ettaro recuperato, si stima che saranno assorbite circa 15 tonnellate di anidride carbonica in più all’anno rispetto a quando le stesse piante erano abbandonate. Può sembrare un dato banale, ma è l’equivalente delle emissioni di una famiglia di tre persone in un anno. Il modello, primo in Italia, coniuga quindi la sostenibilità ambientale con quella sociale.
Per ogni azienda che adotta un campo di ulivi, Ager Oliva rilascia un certificato di adozione e l’attestato di compensazione.
Un olio biologico che aiuta a ridurre l’impatto ambientale
“Il prodotto che ad oggi possiamo offrire alle aziende non ha pari – afferma Tommaso Dami, fondatore della startup -: un pacchetto che permette alle aziende di ricevere olio extravergine di oliva biologico, abbattere il proprio impatto ambientale, detrarre i costi e fare green marketing. Non dimentichiamoci inoltre che Ager Oliva contribuisce al recupero del territorio, alla produzione di olio e alla creazione di posti di lavoro“.
Molte società (anche rinomate) stanno adottando ulivi in Toscana. “Spesso le aziende si avvicinano a noi senza conoscere a fondo la nostra realtà – continua Dami – ma quando poi vengono sul campo a verificare il nostro lavoro non possono fare a meno di innamorarsi realmente del progetto. Apprezziamo molto che i nostri non siano semplici clienti ma veri e propri sostenitori“.
La startup Ager Oliva
Fondata ufficialmente a febbraio 2021, la società è partita con il recupero delle piante nel Pistoiese e, ben presto, si è interessata ad altri territori della Toscana.
Ad esempio, ha preso in gestione un uliveto nella campagna di Anchiano per proteggere gli alberi sopra la casa museo di Leonardo da Vinci e produrre l’olio che, un tempo, probabilmente gustava anche il Genio.
Oltre ad attrarre sostenitori da tutto il mondo, l’obiettivo di Ager Oliva è quello di valorizzare l’attività nell’ambito del cosiddetto turismo agroalimentare, stringendo collaborazioni con tour operator, agenzie di viaggio e guide turistiche.