“Tu gioca cone bambole, e tu invece con le macchinine”, una frase che abbiamo sentito spesso pronunciare da una mamma, di fronte a una bambina e ad un bambino. Scene di vita quotidiana che dimostrano come venga inculcata nei bambini, fin dalla tenerea età, una distizione tra i comportamenti dei maschi e delle femmine, a scuola come in famiglia.
Gli “stereotipi di genere” esistono e persistono nella cultura italiana e non solo: è su questo tema che va ad indagare il nuovo documentario di Adele Tulli, Normal, che dopo il Festival di Berlino, dove è stato presentato nella sezione Panorama, e dopo aver vinto il 34esimo ‘Lovers Film Festival’ (concorso internazionale documentari) di Torino, sarà in programmazione giovedì 2 maggio alle ore 18.30, al cinema La Compagnia di Firenze, alla presenza della regista. Ad introdurre il film in sala saranno i condirettori del Florence Queer Festival, Roberta Vannucci e Bruno Casini.
Il problema degli stereotipi di genere, dall’età infantile, si riflettono sull’età adulta, nella quale, come illustrato dal documentario, i rituali del corteggiamento prevedono che sia l’uomo a dover condurre il gioco, e anche nelle consuetudini delle giovani coppie, nelle quali si dà per scontata una separazione dei ruoli tra marito e moglie. Una serie di atteggiamenti stereotipati che vengono semplicemente e comunemente considerati “normali”.
Adele Tulli, dopo i suoi due film internazionali precedenti, 365 Without 377 (2011) e Rebel menopause (2014), con Normal torna in Italia per mostrare come, anche nel Belpaese, siano ancora radicati clichés fortemente legati all’identità di genere. Info: www.cinemalacompagnia.it