È scomparso a Firenze il cantante Narciso Parigi, 93 anni, diventato celebre grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo nel 1955 in coppia con Claudio Villa con il brano, poi divenuto hit internazionale “Incantatella” e per aver composto “Canzone viola”, l’inno della Fiorentina. Parigi se n’è andato nella sua casa sulle colline fiorentine e lascia la moglie Fiorella e i figli Daniela e Andrea. “Per sempre di Firenze vanto e gloria”: con queste parole tratte dall’inno viola il presidente Rocco Commisso e tutta la Fiorentina hanno voluto rendere un primo omaggio all’artista e appassionato tifoso “che – scrive la nota del club – ha portato il nome di Firenze e della Fiorentina nel mondo”.
“Con la sua voce ci emoziona ogni volta, con le sue canzoni ha portato l’Italia nel mondo. Un uomo gentile, Fiorino d’oro, con lui un pezzo della vecchia Firenze se ne va per sempre“. Così su Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella ricorda Narciso Parigi a cui nel 2017 aveva consegnato il Fiorino d’oro della città di Firenze, massima onorificenza comunale. “Con la sua voce – disse all’epoca il sindaco – Parigi ha legato il proprio nome alla città e al suo cuore viola. Parigi è un fiorentino doc e un cantante amato non solo nella sua città ma anche all’estero, negli Stati Uniti, dove è stato ambasciatore della migliore tradizione musicale italiana”.
Nato a Campi Bisenzio il 29 novembre 1927, Parigi era stato esponente di spicco della scuola degli stornellatori toscani a cavallo degli anni Quaranta e Cinquanta, fra gli interpreti più amati dal pubblico radiofonico e da quello fiorentino. Aveva debuttato a Radio Firenze con la quale collaborò dal 1945 al 1965 affermandosi come “cantante della radio” con le varie orchestre Rai e in particolare con la formazione di Francesco Ferrari. Il suo repertorio, inizialmente impostato su tipici stornelli, si aprì progressivamente al genere classico melodico. Nel 1955 la partecipazione a Sanremo con Claudio Villa presentando il brano “Incantatella”, destinato a diventare un successo internazionale. Nel 1957 poi fu tra i protagonisti di “Voci e volti della fortuna”, il programma radiotelevisivo precursore di Canzonissima.
Numerosi i premi ricevuti per una carriera che lo ha impegnato a lungo anche negli Stati Uniti. Il 25 marzo 2012 gli era stato conferito anche il Premio delle arti ‘Fiorentini nel Mondo’. Oltre ad aver dato un decisivo contributo alla canzone italiana con ‘Angelina’, ‘Prigioniero d’un sogno’, ‘Tango del mare’ e ‘Io t’ho incontrata a Napoli’, ‘Terra straniera’, è stato un punto di riferimento per il repertorio fiorentino e un simbolo del capoluogo toscano. Il suo nome è però indissolubilmente legato all’inno della Fiorentina (‘Garrisca al vento il labaro viola…’), che accompagna l’ingresso delle squadre in campo allo stadio Franchi e festeggia le vittorie casalinghe dei Viola. Si chiama appunto ‘Canzone Viola’ e fu incisa nel 1959, sebbene conosciuta ormai dal popolo calcistico gigliato come ‘O Fiorentina’. Nel 2002 lo stesso Parigi ha regalato al Collettivo Viola i diritti della canzone.