La pandemia e i cambiamenti della fruizione della cultura, tra letteratura e cinema
Gli effetti della pandemia continuano a farsi sentire, nelle nuove abitudini e stili di vita, nella vita culturale ed economica delle nostre città. Accade così che dopo aver assistito nelle città ad una vera strage di esercizi commerciali, che non ce l’hanno fatta a reggere il peso di mesi e mesi di chiusura, una sala storica come il cinema Odeon di Firenze, sarà trasformata a breve in uno “spazio polifunzionale”, Giunti-Odeon, così come è stato descritto nel corso della conferenza stampa di presentazione, lo scorso venerdì 13 maggio. Ad investire su questa trasformazione sarà la casa editrice fiorentina, Giunti Editore.
Sì perché se è vero che il confinamento nelle case, a causa l’emergenza sanitaria, ha fatto aumentare il consumo dei prodotti culturali, il mercato del libro è andato a migliorare, registrando forti incrementi di fatturato, la produzione audiovisiva e cinematografica per la fruizione nel piccolo schermo e nei dispositivi è esplosa, è anche vero che le sale cinematografiche stanno conoscendo una delle più forti crisi mai verificatesi.
Il forte incremento dell’editoria italiana e la crisi delle sale cinematografiche
Per quanto riguarda la realtà editoriale italiana, dopo un 2020 soddisfacente, secondo quanto riportato dal sito www.bookblister.com e confermato dal sito www.wired.it, “Nel secondo anno di pandemia, l’editoria di varia (libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche, online e grande distribuzione organizzata) raggiunge gli 1,701 miliardi di euro di vendite a prezzo di copertina. Sono 115,6 milioni le copie vendute (ben 18 milioni in più del 2020). Parliamo di dati in crescita rispettivamente del 16% e del 18% rispetto all’anno precedente. Sono questi i dati illustrati da Ricardo Franco Levi, il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) intervenendo alla giornata conclusiva del XXXIX Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri durante la quale sono stati presentati i dati di mercato realizzati in collaborazione con Nielsen BookData”.
Per contro, i continui stop and go, relativi alle chiusure a riaperture delle sale cinematografiche (nel 2020 il lockdown per questi spazi è andato da 9 marzo al 15 giugno e poi dal 24 ottobre e fine anno; nel 2021 la chiusura è durata quattro mesi, dal 1° gennaio al 26 aprile) hanno progressivamente disaffezionato il pubblico alla sala cinematografica, pur essendo in essere il concomitante incremento dell’industria audiovisiva (basti pensare alla quantita di nuove serie tv immesse nel mercato, destinato alle piattaforme in streaming).
Secondo una ricerca Cinetel, nel 2022 gli spettatori nei cinema sono calati del 64% e gli incassi del 61,4% rispetto alla media del periodo prepandemico 2017-2019. Inoltre in Italia ci sarebbero attualmente 1082 cinema funzionanti, 77 in meno rispetto al periodo 2017-19. Hanno cessato l’attività soprattutto le strutture con un solo schermo, mentre quelle da 5-7 schermi sono aumentate di 10.
“Le sale con un minor numero di schermi – ha commentato Mario Lorini, presidente degli esercenti cinematografici, in una intervista a Sky Tg 24 – hanno costi fissi piuttosto alti e stanno riflettendo sulla loro attività. Notiamo però che certe strutture che non ce la fanno stanno trattando per cedere ad altre gestioni. È evidente quindi che i cinema, questi presidi culturali, sociali ed economici distribuiti sul territorio italiano, cercano di tenere il proprio ruolo. C’è una voglia di ricambio, di ripartenza. Probabilmente contribuisce anche la volontà annunciata dal Governo di introdurre incentivi fiscali molto consistenti che contribuiscano a coprire i costi di funzionamento delle sale. Si sta parlando anche di una legge sulla cronologia, che dia l’esclusiva per un lasso di tempo alla visione in sala per quei film che sempre di più dovranno essere destinati a un percorso al cinema.”
Quale sarà il destino del cinema Odeon di Firenze?
Ma allora, la trasformazione dell’Odeon in uno “spazio polifunzionale” è una buona o una cattiva notizia? Il progetto è da ascriversi alla voglia di ripartenza, prospettata da Lorini, oppure è da considerarsi una sconfitta per la città, la perdita di uno spazio dedicato alla cultura, dalla grande tradizione?
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. “Nei locali del cinema – scrivono congiuntamente la direttrice del cinema Odeon, Gloria Germani e Martino Montanarini, amministratore delegato di Giunti Editore – aprirà una nuova libreria dell’editore, la cui catena “Giunti al Punto” conta 248 punti vendita, 40 dei quali aperti negli ultimi due anni nel periodo della pandemia. (Sarà) uno spazio innovativo e multiculturale, aperto alla partecipazione della comunità e destinato a diventare un centro d’incontro per le arti. L’inaugurazione avverrà con un evento dedicato nel prossimo autunno-inverno. Negli oltre 1.500 mq del Cinema-Teatro Odeon (…) sarà dunque affiancata alla programmazione cinematografica, che continuerà ad essere curata da Gloria Germani, una grande, bellissima libreria, un bar ristorante, sfruttando tutto lo spazio di un palazzo che ha ospitato artisti e star internazionali, sarà sviluppato un programma intenso di eventi e iniziative che spaziano dalle presentazioni di libri alle mostre d’arte, ai concerti e alle rappresentazioni teatrali fino ai laboratori di lettura dedicati ai bambini. Saranno inoltre a disposizione della comunità spazi di studio, lettura e convivialità, con un’attenzione particolare verso i giovani”.
Ovviamente, quindi, una risposta alla domanda su come andrà esattamente per l’Odeon ancora non c’è: bisognerà attendere il progetto definitivo, la programmazione e l’apertura, che auspicano gli organizzatori, dovrebbe essere entro il 2022, anno del centenario dell’Odeon. Sicuramente il cinema Odeon non sarà più lo stesso, e questa consuetudine ad abbinare la ristorazione agli spazi culturali (non si parla di caffetteria ma di un vero e proprio ristorante) farà approdare nella sala di piazza Strozzi un flusso di turisti e fiorentini di passaggio, di curiosi, che nel percorso delle loro passeggiate potranno includere un salto all’Odeon, per dare un’occhiata ai libri, per acquistare, mangiare qualcosa, ed il business sarà servito.
La buona notizia è che la struttura architettonica è vincolata e non potrà quindi essere modificata, continuando a risplendere nella sua bellezza di capolavoro di art déco, realizzato nel rinascimentale Palazzo dello Strozzino ad opera dei celebri architetti Coppedè e Piacentini. Non potendo in nessun modo toccare la struttura, si andrà ad intervenire sull’arredamento (probabilmente quindi andrà via tutta la platea, per fare spazio ai libri, agli spazi espositivi e al ristorante?). Sono tanti gli interrogativi ancora aperti, anche se guardare alla nuova configurazione del Gambrinus (altro cinema storico trasformato), non aiuta ad essere ottimisti.
Altra buona notizia è che la programmazione cinematografica, come hanno assicurato i promotori, sarà di alta qualità e sarà garantita la sera, sempre a cura di Gloria Germani e del suo staff, tra cui spicca la figura il critico Marco Luceri.