Si era trasferito a Firenze otto anni dopo aver chiuso il suo storico locale sulla Sesta Avenue a Soho. Silvano Marchetto, 76, aveva animato per oltre quattro decenni la vita notturna della Grande Mela con la sua cucina d’impronta toscana.
“Da Silvano” il suo ristorante a New York era un indirizzo amato dai vip dell’arte, della musica, del business e della politica. La decisione di chiudere era maturata per svariati motivi. Come aveva raccontato a una fruttivendola del Mercato Centrale a Firenze si era ritirato per “l’affitto, le ginocchia, il divorzio”.
Questo aneddoto e altri ricordi era comparsi su un articolo del New York Times che era andato a cercare Silvano a Firenze. Marchetto, nato in Trentino, era arrivato in riva all’Arno per studiare alla Scuola Alberghiera Aurelio Saffi.
Era poi andato a lavorare in Francia e in Svizzera. Dopo il servizio militare era arrivato a New York e aveva aperto nel 1975 a Soho il suo locale di cucina italiana. Nel suo menu crostini di fegato, trippa o uccelletti scappati, vitel tonné e orata al forno.
Tra i clienti vip di “Da Silvano“: Calvin Klein, Yoko Ono, Lindsay Lohan, Madonna, Salman Rushdie, Uma Thurman, Stephanie Seymour. Sarah Jessica Parker andava da lui per mangiare gli asparagi al vapore, Jay Z e Beyoncé avevano scelto “Da Silvano” per il loro primo appuntamento.
“Rihanna adorava i miei taglierini contadina –aveva rievocato Marchetto col Times- Lou Reed diceva che servivo il miglior branzino“. Quando Brad Pitt e Gwyneth Paltrow si fidanzarono nel 1997, lei lasciò scritto sul libro degli ospiti: “Grazie per averci lasciato fumare. E fumare. E fumare“.
La morte di Marchetti è stata confermata sulla pagina Facebook di Da Silvano con un omaggio al “Papa di Greenwich Village“.