Il mondo era la sua cucina. Jean-Michel Carasso, scomparso a Firenze all’età di 79 anni dopo una lunga malattia, era lo chef che aveva portato piatti e ricette da ogni angolo del globo in riva all’Arno. Una sfida, vinta, in una ventina d’anni con alcuni fortunati ristoranti: La stazione di Zima, Caffè Voltaire, Gauguin e in tempi più recenti In Fabbrica. Carasso non era solo un cuoco, era un amante dell’arte e del bello e soprattutto un vero e proprio affabulatore quando si parlava di piatti e ricette internazionali.
Jean-Michel Carasso era nato nel Congo Belga nel 1945, era giunto a Parigi a 16 anni e dopo gli studi si era trasferito in riva all’Arno. La Stazione di Zima fu il primo locale di cucina etnica a Firenze, a cui fecero seguito il Caffè Voltaire che univa arte e cucina e il ristorante Gauguin in via dei Pilastri dove propose cucina vegetariana. Tappe di un percorso durato vent’anni, a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del nuovo Millennio.
Dopo anni dedicati al catering e alla scrittura di numerosi libri, pochi anni fa Jean-Michel Carasso si era lanciato insieme all’amico Michele Hagen nel ristorante di “cucina tuskosher” In Fabbrica dentro l’Argenteria Pampaloni. Molti ricordano il suo prezioso contributo al successo dei giovedì del Balagan Caffè nel giardino della Sinagoga a Firenze.
La data dei funerali ancora non è stata fissata. Domenica 9 giugno il corpo di Carasso sarà esposto dalle 10 alle 19 alle Cappelle del Commiato a Firenze per l’ultimo addio di amici ed estimatori.