Quel giorno di fine settembre del 2014, a Lucca, accadde qualcosa di straordinario: l’auditorium della chiesa di San Francesco si riempì come non mai per la prima volta in Toscana del maestro David Lynch, ospite d’onore della decima edizione del Lucca Film Festival. Un successo annunciato ad opera del direttore Nicola Borrelli. Fu organizzato un evento speciale, con una retrospettiva sulle sue opere, e una masterclass legata alla sua passione per la meditazione trascendentale che coinvolse anche una scuola della città, l’istituto Pertini.
Questo progetto con le studentesse e gli studenti toscani lo colpì a tal punto da legarlo in maniera speciale alla Toscana, tanto che tre anni dopo tornò per presentare proprio al Lucca Film Festival il sequel della serie cult Twin Peaks (dopo Los Angeles e Cannes). Infatti, quando nel 2014 gli chiesero se avrebbe mai realizzato la nuova stagione lui rispose: “Mi piacciono le storie che continuano” e così fu.
La scomparsa
Il 16 gennaio 2025 David Lynch è morto a 78 anni. La scorsa estate aveva annunciato di avere l’enfisema e che non avrebbe pià potuto dirigere altri film. “C’è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi – scrive la famiglia sui social – Ma come avrebbe detto: Punta gli occhi sulla ciambella e non sul buco in mezzo”.
Visionario, geniale e coraggioso, ma forse non esistono ancora aggettivi adatti per la sua arte. David Lynch ha scosso il cinema e il pubblico creando generi e stili, mescolando surrealismo e noir. Il suo Twin Peaks ha cambiato il mondo delle serie tv per sempre, i suoi capolavori sul grande schermo sono fonte di ispirazione, da Elephant Man a Mulholland Drive.
Le due volte del maestro al Lucca Film Festival
La prima volta di Lynch al Lucca Film Festival fu nel 2014, ospite d’onore per la decima edizione. Per lui, la kermesse diretta da Nicola Borrelli, organizzò una retrospettiva completa dei suoi film, una mostra di sue fotografie, tavole rotonde sulla meditazione trascendentale, concerti e un premio alla carriera.
Centinaia e centinaia di persone riempirono l’auditorium di San Francesco per ascoltare la sua lezione. Attraverso la sua Fondazione venne lanciato, sempre da quel palco, il progetto di meditazione trascendentale, “Meditate Lucca”, nell’Istituto Superiore ISI Pertini. “Da 41 anni – spiegò lo stesso Lynch – la pratico due volte al giorno, tutti i giorni e non me ne sono mai pentito”. Grazie a questa tecnica, disse ancora, “ho capito che la positività risiede nell’intimità dell’essere umano ed è pertanto lì che va ricercata, non al di fuori di esso”.
Nei suoi giorni toscani, si racconta che il maestro rimase molto colpito dalla natura circostante. “Scelse un albergo fuori città, in campagna – racconta Antonio Pirozzi, giornalista e all’epoca ufficio stampa del Lucca Film Festival – Dietro le quinte ci raccontò che rimase molto colpito dalla natura, dagli alberi, e da come tutto questo gli desse ispirazione. Ha raccontato che rimase molto colpito anche dall’architettura degli edifici in Toscana, in particolare dagli infissi di legno e in generale dalla lavorazione artigianale”. “Era una persona silenziosa, ma non si negò mai ai fan, anzi si soffermò a firmare autografi“. “Non avevo mai visto così tante persone arrivate da tutta Italia per un artista – continua il giornalista – e anche lui rimase colpito”.
Nel 2017, il regista tornò al Lucca Film Festival per dare seguito al progetto sperimentale di meditazione trascendentale nella scuola superiore, sempre con la Fondazione David Lynch rappresentata in Italia da Fatima Franco. Un legame solido e per ringraziare la città, Lynch decise di regalare alla manifestazione la proiezione dei primi due episodi della terza stagione di Twin Peaks in versione cinematografica al Cinema Astra. Un altro evento indimenticabile, che sugella un amore corrisposto tra la Toscana e il maestro del cinema.
