Implementare l’assistenza sanitaria territoriale cogliendo le opportunità del Recovery Fund e del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che assegna alle Regioni finanziamenti per gli investimenti sul territorio.
Questo è l’obiettivo dell’accordo tra la Regione Toscana e le organizzazioni sindacali della medicina generale nella ‘premessa all’intesa sugli obiettivi programmatici in vista del nuovo accordo integrativo regionale di medicina generale’.
Regione e medici hanno deciso di concordare gli elementi strategici per un rinnovamento dei servizi sanitari e in particolare dell’assistenza socio-sanitaria a livello territoriale che metta al centro la cronicità e la fragilità.
Per il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Ci attende una grande sfida con gli obiettivi indicati dal Pnrr, che è un’importante opportunità per costruire nuovi modelli organizzativi della nostra sanità territoriale sempre più integrati con quelli ospedalieri, in grado di fare un passo in avanti anche sul fronte della digitalizzazione dei servizi”.
“Se in Toscana abbiamo raggiunto una percentuale di vaccinati così elevata nell’ambito delle categorie più fragili come gli over 80, lo dobbiamo alla scelta vincente della strettissima collaborazione con i medici di medicina generale, che ringrazio del lavoro che hanno svolto anche da un punto di vista umano – ha proseguito il presidente – . Il loro ruolo è stato fondamentale per la fiducia che i propri assistiti ripongono in loro. La sinergia che è venuta a crearsi, in uno dei momenti tra i più complessi che abbiamo vissuto a causa dell’emergenza sanitaria, consentirà, attraverso il Recovery Fund, una serie di attività, servizi e progetti innovativi anche nell’ambito della medicina di prossimità”.
“Il sistema sanitario si trova in un momento di svolta – ha spiegato l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – tra emergenza pandemica e novità introdotte dal Pnrr, che oltre ad offrire opportunità finanziarie delinea un nuovo modello di assistenza territoriale. In Toscana l’obiettivo è realizzare 80 case di comunità, una sorta di evoluzione delle nostre case della salute, 37 centrali operative territoriali e 24 ospedali di comunità. In questo quadro, il medico di medicina generale riveste un ruolo chiave”.
“Con questa premessa all’intesa – hanno affermato Alessio Nastruzzi, segretario regionale della Fimmg, Alessio Lambardi, presidente di Snami, e Nicola Marini, segretario regionale Smi – intendiamo partecipare, insieme alla Regione, ai progetti indicati dal Pnrr e definire i contenuti contrattuali in vista del nuovo accordo integrativo regionale della medicina generale, partendo dalle carenze che si sono evidenziate durante la pandemia in ambito assistenziale”.