È il primo museo in Europa interamente dedicato alle piante officinali che l’uomo nel corso della storia ha utilizzato per curarsi e propone un viaggio sensoriale nella millenaria arte di preparare i farmaci. È l’Aboca Museum di Sansepolcro, uno spazio espositivo e di ricerca molto speciale promosso dall’omonima azienda leader nel settore degli integratori alimentari e dispositivi medici per la salute 100% naturali.
Qui nel cuore della Valtiberina il museo, che nel 2019 ha accolto oltre 14mila visitatori, propone all’interno del rinascimentale Palazzo Bourbon del Monte un percorso di visita unico, che spazia dagli antichi erbari e rarissimi libri di botanica alla ricostruzione di un laboratorio seicentesco dello speziale o di una farmacia ottocentesca.
Una visita esperienziale dove vista e olfatto giocano un ruolo primario per sperimentare un mondo inesplorato tra volumi d’epoca, erbe medicinali e spezie, alla scoperta delle virtù e delle proprietà delle piante, sfruttate sin dall’antichità per risolvere i più svariati problemi di salute.
Tra erbari, rituali e strumenti d’epoca
Nella prima sala è esposta una collezione di antichi mortai, lo strumento principe del lavoro dello speziale, che nei secoli è stato realizzato nei materiali più vari, dal marmo all’alabastro, dall’argento al vetro, senza naturalmente dimenticare il bronzo, il materiale perfetto perché non assorbiva gli ingredienti durante la pestatura.
Nella Sala della storia gli erbari raccontano il progresso dell’uomo nell’uso delle erbe medicinali dalla Preistoria in poi, mentre la Stanza delle ceramiche e poi quella dei vetri sono dedicate ai differenti recipienti da farmacia e alla strumentazione d’epoca, come le coppette e gli strumenti con cui si praticavano le incisioni per i salassi, o ancora le farmacie da viaggio, che venivano usate da medici e speziali per trasportare i preziosi medicamenti.
La Sala delle erbe è forse la più suggestiva: qui i maestosi mazzi di piante medicinali appesi al soffitto a essiccare danno vita a un variopinto e profumato tappeto erboso e mostrano ai visitatori come avveniva la trasformazione delle erbe in medicine, compresi i riti e le preghiere che secondo le credenze popolari dovevano accompagnarne la lavorazione.
Dal laboratorio dello speziale a quello del farmacista
Un vero tuffo indietro nel tempo è offerto dalle meticolose ricostruzioni degli ambienti d’epoca legati alla fitoterapia. Come il seicentesco laboratorio dello speziale, arredato con alambicchi, distillatori, raccoglitori e sormontato da un coccodrillo imbalsamato che rappresenta la fertilità vegetale ma è anche la prova dei viaggi in terre esotiche per procurarsi gli ingredienti più preziosi.
Poi si passa al laboratorio fitochimico del Settecento, dove il farmacista preparava i composti galenici destinati alla vendita.
Qui si nota come gli strumenti di lavoro siano cambiati per adeguarsi alle nuove scoperte: non più voluminosi utensili per la trasformazione chimica degli ingredienti, ma delicate bilance, distillatori e vasi in vetro, perché al farmacista restava sostanzialmente il compito di analizzare e confezionare le ricette, in un’epoca in cui si scoprono principi vegetali fondamentali come la morfina, il chinino e la codeina.
Teschi, serpenti e una vipera dalle fauci spalancate custodiscono la Cella dei veleni, un piccolo locale dove venivano tenuti sottochiave i prodotti tossici che solo il farmacista poteva maneggiare.
Infine chiude il percorso una autentica farmacia dell’Ottocento in legno di pino, con il banco centrale, le ceramiche, i recipienti e un carapace di tartaruga simbolo della compassione degli animali verso l’uomo.
2500 libri antichi e un percorso multimediale
Il museo ospita anche la Bibliotheca Antiqua, una straordinaria raccolta, unica nel suo genere a livello mondiale, che contiene oltre 2.500 preziosi libri antichi a stampa risalenti a varie epoche e legati sempre all’utilizzo nella storia delle piante medicinali.
La scorsa estate inoltre il percorso si è arricchito di una nuova sezione multimediale, la Aboca Experience, cinque sale che raccontano la storia dell’azienda dall’agricoltura biologica alla ricerca scientifica con le più moderne tecnologie.
Un’occasione per visitarlo gratuitamente è offerta dalla Giornata delle Dimore Storiche: domenica 23 maggio per l’occasione l’Aboca Museum sarà aperto a ingresso libero e su prenotazione.