Si intitola “OltreCittà Utopie e realtà. Da Le Corbusier a Gerhard Richter” la mostra che sarà ospitata a Villa Bardini a Firenze dal 26 settembre al 19 gennaio 2025 e che esporrà le opere dei grandi artisti del XX e XXI secolo che riflettono sul tema della città tra visioni utopiche e distopiche.
Attraverso pittura, scultura, architettura e fotografia, video e musica gli artisti hanno immaginato la loro città: un luogo desiderato, a volte temuto, bellissimo e terribile allo stesso tempo.
La mostra è divisa in 12 sezioni, “visioni” che si rivelano agli occhi dei visitatori attraverso lo sguardo sulle molte e talvolta discordi identità urbane, sempre e comunque protese al superamento dei limiti.
Fra i grandi nomi legati alla pittura inevitabile punto di partenza è Case in costruzione di Umberto Boccioni, figura fondamentale di riferimento per l’ambito futurista che ha influenzato profondamente l’evoluzione delle arti europee della prima metà del XX secolo.
E ancora Piazza d’Italia di Giorgio de Chirico e Firenze III/XII di Gerhard Richter, sovrapposizione di istantanea fotografica e pittura secondo la tecnica elaborata dal pittore.
Scultura, architettura, videoarte
Tra gli scultori troviamo lo statunitense Sol LeWitt, esponente della Minimal Art, costruttore di strutture tridimensionali basate su un rigido sistema logico di procedura concettuale, del quale in mostra è esposta una Irregular Tower.
È presente anche Michelangelo Pistoletto con il suo Terzo Paradiso, un alluminio di utopica eco per la sezione introdotta dal testo di Oscar Wilde, affiancato da un’opera di Dani Karavan, Partition del 1973 e dal Cretto bianco di Alberto Burri.
L’architettura è affrontata tra gli altri, da Le Corbusier con Ville contemporaine pour 3 millions d’habitants del 1922, Stefano Boeri, Rem Koolhaas, Pietro Porcinai, Giovanni Michelucci e Antonio Sant’Elia. Per quanto riguarda la fotografia sono esposte opere di Mimmo Jodice, Luigi Ghirri, Olivo Barbieri.
Protagonisti anche video e musiche realizzate da Daniele Lombardi, Giuseppe Chiari, John Cage, Luciano Berio, Giuseppe Chiari e Bruno Maderna, raccolte dal musicologo Francesco Bonomo che interpretano la città dal punto di vista dei rumori che sono la sua “voce”.
L’esperienza si conclude con la proiezione di un filmato originale del regista Francesco Castellani che lascia spazio allo spettatore di interrogarsi sulle molte identità urbane.
L’opera inedita: Firenze III/XII di Gerhard Richter
Firenze III/XII è parte di una serie di dodici opere übermalte fotografien (cioè olio su fotografia), realizzate da Gerhard Richter nel 2000.
L’opera, mai esposta prima d’ora, rappresenta il senso generale della mostra: l’astratto che si traduce in movimento e trasmette un senso di velocità e contemporaneità, trasmettendo i rumori e suoni della città.
Richter era in mostra al Centro Pecci a Prato, quando fu invitato a produrre un’opera da donare al ContempoartEnsemble a sostegno dei giovani musicisti. Si recò quindi a Firenze per scattare una serie di foto sulle quali ha poi eseguito le sue azioni di pittura.