Si chiama “Peace 2” (Progettare E Animare Comunità Educanti), il progetto triennale della Provincia di Siena finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del rifinanziamento della legge regionale ‘Cittadinanza di genere’ (l.r. 16/2009) grazie ai fondi del PR FSE+2021-2027.
Il progetto ha come obiettivo realizzare bilanci di genere in sei Comuni e attività di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado in tutte le quattro Conferenze Zonali per l’Educazione e l’Istruzione della Provincia di Siena con l’obiettivo di promuovere la cultura delle pari opportunità e migliorare la qualità della vita di cittadine e cittadini.
Grazie alla partecipazione al bando regionale lanciato nella scorsa primavera, la Provincia di Siena ha ottenuto un contributo di circa 471mila euro ed il progetto è partito operativamente proprio in questi giorni con il primo laboratorio nelle scuole svoltosi ieri a Siena all’istituto Monna Agnese.
Chianciano Terme, Chiusi, Poggibonsi, San Gimignano, Siena e Sinalunga sono i Comuni che elaboreranno i propri bilanci di genere.
La redazione dei documenti sarà accompagnata da percorsi di animazione e sensibilizzazione per amministratrici, amministratori e dipendenti, realizzati da Terre di Siena Lab (TSLAB), società in house della Provincia di Siena, in collaborazione con esperte ed esperti di bilanci di genere, al fine di informare e motivare le Amministrazioni coinvolte e aiutare la prosecuzione dell’esperienza dei BiGe anche dopo la conclusione del progetto.
Le attività nelle scuole invece coinvolgeranno fino a 10mila studentesse e studenti nel triennio, oltre a numerose e numerosi docenti.
Saranno realizzati laboratori rivolti a studentesse e studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione con la collaborazione del mondo del terzo settore, dei Centri antiviolenza e della Fondazione Musei Senesi per promuovere la cultura del rispetto e della parità e per destrutturare gli stereotipi di genere, cioè quegli stereotipi che causano disuguaglianze e discriminazioni in ogni ambito della vita socio-economica e che costituiscono la base culturale del fenomeno della violenza di genere.
Tra le azioni anche percorsi rivolti al personale docente e didattico (operante nei nidi e nelle scuole per l’infanzia), pensati in partnership con le due Università senesi e con professioniste e professionisti dei servizi educativi.
“In questa legislatura ci eravamo prese un impegno: rifinanziare la nostra legge regionale 16/2009 ‘Cittadinanza di genere’, sono orgogliosa di dire che lo abbiamo mantenuto”, commenta l’assessora regionale Alessandra Nardini. “Siamo partite nel 2022 – prosegue – con un primo rifinanziamento, un bando che allora definimmo sperimentale, con una dotazione finanziaria complessiva, a livello regionale, di 800mila euro. Tutte le Province presentarono progetti e le ricadute sui territori sono state davvero molto positive, e dunque è emersa con ancora maggior forza la necessità di tenere fede al secondo impegno: dare stabilità e continuità a questi progetti, rendere il rifinanziamento della legge 16 strutturale”. “Ecco dunque – spiega l’assessora – questo secondo bando, stavolta triennale appunto, finanziato con oltre il doppio delle risorse, 5.7 milioni a livello regionale. Anche stavolta a partecipare sono state tutte le Province toscane ed in questi giorni stanno partendo i primi progetti”.
“Voglio fare i miei complimenti e ringraziare la Provincia di Siena che fin da subito ha mostrato entusiasmo e capacità di veicolare questo impegno su tutti i territori”, conclude Nardini, sottolineando: “Sono felice che alcune Amministrazioni comunali senesi abbiano colto la sfida del bilancio di genere, uno strumento a mio avviso molto utile per mettersi in discussione e migliorarsi, andando ad analizzare come le scelte amministrative fatte impattino, talvolta diversamente, sulla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini per chiedersi se si fa già abbastanza per promuovere una reale e piena parità o come si possa fare di più. E poi i progetti di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, un aspetto a cui tengo moltissimo perché sono fermamente convinta che questa sia l’unica strada per combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere che ancora oggi persistono in ogni ambito, a partire da quello lavorativo, fino al drammatico fenomeno della violenza contro le donne in ogni forma in cui essa si manifesta. È solo attraverso l’educazione, attraverso quel cambiamento culturale urgente e necessario che dobbiamo innescare, che destruttureremo pregiudizi, stereotipi e ruoli di genere e sconfiggeremo il patriarcato, il quale esiste ancora eccome, purtroppo”.