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A Sesto Fiorentino un maxi murale dedicato alle donne della Resistenza

L’opera, realizzata dallo street artist Nico Lopez Bruchi sulla parete dell’ex biblioteca che si affaccia su largo V Maggio, ha una superficie di circa cento metri quadrati e d’ora in poi costituirà uno dei luoghi della memoria di Sesto Fiorentino

Murale a Sesto Fiorentino

In occasione dell 80esimo anniversario della Liberazione di Sesto Fiorentino, avvenuta il 1° settembre 1944, la città rende omaggio alle donne della Resistenza con un grande murale realizzato dallo street artist Nico Lopez Bruchi.

Sulla parete dell’ex biblioteca che affaccia su Largo V Maggio si stagliano tre volti di donna sovrapposti, a simboleggiare il sacrificio, la gioia per la libertà riconquistata e la speranza nel futuro; sullo sfondo il profilo di Monte Morello e delle colline teatro di alcune delle pagine più importanti della Resistenza; in alto, le nuvole che si aprono e rivelano un cielo di nuovo azzurro, segnato dalla scritta in rosso ‘Alle Partigiane‘ e in nero dalla firma ‘Il popolo di Sesto’.

L’opera ha una superficie di circa cento metri quadrati e d’ora in poi costituirà uno dei luoghi della memoria di Sesto Fiorentino.

“Le partigiane sono state protagoniste assolute della lotta di Resistenza e liberazione dal nazifascismo – ricorda il sindaco Lorenzo Falchi – Questa opera nel cuore di Sesto vuole rendere omaggio al loro sacrificio, troppo spesso dimenticato. Se pensiamo anche solo alla nostra città vengono subito in mente la sestese Laura Mazzoni, uccisa da una granata nelle ultime fasi della liberazione di Firenze, o Anna Maria Enriques Agnoletti, assassinata nell’Eccidio di Radio Cora. Ma sono tante e tante di più le donne alle quali dobbiamo essere grati per la libertà riconquistata spesso a carissimo prezzo”.

“La scelta di largo V Maggio non è casuale – prosegue – È il luogo che richiama uno degli episodi più drammatici della nostra storia, quando nel 1898, donne, uomini, lavoratrici e lavoratori sestesi insorsero per chiedere pane e migliori condizioni di vita, andando incontro alla violenza della repressione sabauda. Una pagina che il Fascismo non a caso cercò di cancellare, ma che oggi è viva e rappresenta uno degli elementi di identità più forte della storia del popolo di Sesto”.

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