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A scuola di cotto imprunetino: il progetto che coinvolge le ragazze e i ragazzi delle medie di Tavarnuzze

Un ciclo di laboratori con tre maestri artigiani: prima lezione con gli studenti dell’istituto secondario di primo grado Domenico Ghirlandaio

f. prima lezione

Imparare l’arte del cotto imprunetino da tre maestri artigiani: accade alla scuola secondaria di primo grado Domenico Ghirlandaio di Tavarnuzze e coinvolge quattro prime medie. Il progetto si chiama Impara l’arte… e mettila da parte promosso da Cna Chianti arrivato alla decima edizione.

Il format si amplia e  punta ora a valorizzare una delle eccellenze artigianali più antiche, utilizzato fin dal Medioevo per la realizzazione di ville, chiese, pavimenti, decorazioni architettoniche e manufatti artistici che ancora oggi caratterizzano il paesaggio toscano. È così partito un ciclo di laboratori – con il patrocinio del Comune e del Rotary Club San casciano Chianti-  dedicati esclusivamente alla lavorazione del cotto, grazie alla collaborazione di tre storiche aziende del settore: Massimo Carbone Terrecotte – Wine Jars, Terrecotte Pesci Giorgio & Figli e Artenova srl.

 prima lezione

“Dare spazio a una tradizione radicata come il cotto imprunetino rafforza il legame tra mestiere, territorio e futuro – ha dichiarato Veronica Cei, presidente di CNA Chianti – Lavorare la terra con le proprie mani aiuterà i ragazzi a capire il valore del fare, della creatività e dell’impegno. Questi laboratori sono anche un’opportunità per scoprire un settore che ha ancora molto da offrire in termini di innovazione e possibilità lavorative”.

c. prima lezione

Impruneta conta attualmente 1.063 imprese attive, di cui il 35% artigiane. Il comune rappresenta il 16% del totale delle imprese presenti nel Chianti. Negli ultimi cinque anni, il numero delle imprese è calato del 3%, una diminuzione inferiore rispetto a quella registrata nell’intero Chianti (-3,5%) e nell’area della Città Metropolitana di Firenze (-4%), “ma che evidenzia comunque un processo di trasformazione del sistema economico”, spiega Cna Chianti in una nota.

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