Dal 6 maggio fino all’11 novembre 2023 a Pienza si terrà una mostra in cui le opere di Dario Neri si accompagnano ai versi di Mario Luzi: a unirli è la passione per la Val d’Orcia che non è stata solo fonte di ispirazione, ma strumento di interpretazione e proiezione del proprio mondo interiore.
“Il paesaggio stato d’animo” è il titolo dell’esposizione a cura di Leonardo Scelfo ospitata al Conservatorio San Carlo Borromeo, realizzata dal Comune di Pienza in collaborazione con FMS e che rientra nelle celebrazioni per i vent’anni dei musei senesi.
I protagonisti
Dario Neri (1895-1958), senese, figura poliedrica, manager industriale e editore di successo, incaricato di responsabilità istituzionali di rilievo, impegnato nella vita cittadina, ma soprattutto pittore.
Mario Luzi (1914-2005), letterato, poeta, docente, accademico, ripetutamente candidato al Premio Nobel, insignito della Legion d’Onore della Repubblica francese, Senatore a vita (2004).
Lo stesso soggetto, il paesaggio toscano, è interpretato con due strumenti diversi, la pittura e la poesia.
Il percorso espositivo segue la carriera figurativa di Neri, affiancato dalla poesia di Mario Luzi che ha descritto a parole molti dei paesaggi che Neri ha indagato col pennello e che trova a Pienza un Centro studi d’eccellenza.
La mostra a Pienza
La rassegna vede esposti, nella prima sezione, circa 25 dipinti ad olio di Neri, realizzati tra il 1920 ed il 1956.
Nelle sale in cui sono esposti i quadri di Neri saranno diffusi alcuni componimenti di Luzi che, come una colonna sonora, accompagneranno il pubblico nella visita, consentendo un confronto diretto tra immagini e parole, non didascalico ma basato sulle suggestioni personali.
Una seconda sezione è dedicata alla riscoperta dei “primitivi”, attraverso un linguaggio novecentesco di matrice espressionista e l’utilizzo della xilografia che lega Neri al mondo agricolo e alla mezzadria.
In quest’area saranno proposti anche documenti ed immagini che hanno come protagonisti i due autori. Ad accomunare Neri e Luzi è il paesaggio, che acquista nelle loro opere una dimensione psicologica.
Come scrive il curatore, Leonardo Scelfo: “Dario Neri e Mario Luzi non si conoscono, almeno direttamente, non si sono mai confrontati artisticamente, entrambi hanno frequentato Pienza e, a distanza di anni, hanno fornito della città e del suo territorio una propria visione emotivamente partecipata. Nei dipinti di Dario Neri e nei versi di Mario Luzi – è ancora Scelfo a scrivere – le valli dell’Orcia sono luoghi di una memoria ancestrale. In molti dei quadri si possono ritrovare i temi cari a Mario Luzi, per esempio il vuoto, il silenzio, l’assenza, il valore metaforico della luce, l’associazione delle colline ondulate al mare mosso”.