Da Margherita Hack a Caterina de’ Medici, da Oriana Fallaci alla Venere del Botticelli: le donne fiorentine e le icone cittadine più famose al mondo sono le protagoniste dei ritratti di Giovanni Maranghi, in mostra in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio fino a domenica 13 novembre a ingresso libero.
Nell’esposizione, dal titolo “Il Rosa Fiorentino” Maranghi reinterpreta alcune grandi icone femminili del capoluogo toscano, in esposizione non ci sono ritratti eseguiti in senso canonico ma opere che attraverso studiati elementi rimandano alla storia e alla natura del soggetto.
A tutte le protagoniste sono dedicate due interpretazioni, come nel caso di Anna Maria Luisa de’ Medici, che viene ritratta in doppia veste: in una composta e nobiliare, nell’altra ammiccante e borghese.
Oriana Fallaci viene ritratta in un’opera dove un rosso cremisi ha la predominanza, quasi un segnale di emergenza e nella seconda interpretazione compare la scritta “GO”, un esplicito invito e uno stimolo a migliorare il nostro quotidiano.
Maranghi si cimenta con figure realmente esistite che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia fiorentina, esaltando la donna come archetipo: il tempo passa, le situazioni cambiano, ma la bellezza e la sensualità dell’essere femminile rimangono in eterno.
Figure appena tratteggiate appaiono come sogni disegnati. La donna è figlia, è madre, è amante, è regnante potente e illuminata. Maranghi le indaga attraverso le tracce che hanno lasciato nella storia, non dimenticando l’importanza di restituirci una visione contemporanea del loro essere.
Tecnicamente la pittura di Maranghi è connotata da una propensione a mescolare diversi elementi, da una straordinaria peculiarità e da una forte curiosità verso materiali e competenze che non sono propriamente tradizionali.
Ad eccezione dell’encausto, molti sono i materiali industriali utilizzati per ottenere una differente resa tattile e luministica. Maranghi infatti usa fibre sintetiche come la resina, il plexiglass, il PVC, il Kristal ma troviamo anche un uso di collage e stampe serigrafiche che conferiscono ai suoi dipinti un complesso dinamismo.
La mostra è promossa dal C.R.A. “Centro Raccolta Arte” con la collaborazione di Casa d’Arte San Lorenzo e Kunstgalerie Bech, col patrocinio del Comune di Firenze e della Regione Toscana.