È nata a Firenze E-rihs, l’unica infrastruttura di ricerca europea per le scienze del patrimonio (European Research Infrastructure for Heritage Science), che unisce scienze umane, scienze naturali e tecnologie avanzate a servizio dei beni culturali, per aiutare conservatori, restauratori, studiosi ed esperti.
La sede alla ex Manifattura Tabacchi
E-rihs riunisce centri di ricerca, università, laboratori di restauro, musei e archivi in un’unica comunità collaborativa che fornisce accesso a strutture, dati e servizi d’eccellenza in tutta Europa. In aggiunta, attraverso la HS Academy, E-rihs offre programmi di formazione di alta qualità, pensati per sviluppare competenze e rafforzare le capacità nel campo delle scienze del patrimonio.
Oggi E-rihs è stata ufficialmente istituita come consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca nella forma legale di un Eric, European Research Infrastructure Consortium, un traguardo fondamentale nel suo percorso di crescita. L’Italia è il paese ospitante di E-rihs Eric grazie al supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Il Central Hub di E-rish ha sede a Firenze, negli spazi rigenerati dell’ex Manifattura Tabacchi, messi a disposizione dalla Fondazione CR Firenze. Da questa sede operativa, E-rish coordina le attività tra i suoi 11 paesi fondatori – Cipro, Francia, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria – ai quali si aggiungerà prossimamente ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property) in qualità di osservatore permanente.
Innovare il patrimonio culturale italiano
Per il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, “la nascita di E-Rihs segna un punto di svolta per la ricerca e l’innovazione sul patrimonio culturale. L’Italia ne è stata pioniera, promuovendo una vera e propria rivoluzione, che unisce scienza, tecnologia e cultura. I laboratori mobili sviluppati dai nostri ricercatori hanno trasformato il modo di studiare e conservare le opere, portando la ricerca nei luoghi di cultura. Non è un caso che l’Italia sia stata scelta per ospitare questa infrastruttura, unica in Europa e nel mondo. Un progetto nel quale il Mur ha investito con convinzione oltre 35 milioni di euro negli ultimi anni tra fondi ordinari e strategici, e in cui continua a credere.”
La presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza si è detta orgogliosa di “questo traguardo, che riconosce l’impegno del Cnr e dei suoi partner nella costruzione di un’infrastruttura di ricerca europea per le scienze del patrimonio”.
Tra gli esempi emblematici di progetti realizzati da E-rihs in Italia ci sono la digitalizzazione dei mosaici aztechi di turchesi del Museo delle Civiltà di Roma, le indagini sui materiali e sulla tecnica pittorica di Andrea Solario, pittore leonardesco della collezione del Museo Poldi Pezzoli di Milano o le analisi sul Papiro di Kha, libro dei morti lungo 15 metri conservato al Museo Egizio di Torino.