Immagini e Suoni dal Mondo: una full immersion della cinematografia etnomusicale
Louis Armstrong e Duke Ellington che girano il mondo come ambasciatori della cultura americana, per smentire le accuse di razzismo da parte dell’Unione Sovietica in piena guerra fredda, pur consapevoli della segregazione ancora in vigore in patria; la figura di un altro afroamericano di successo, il cantante e musicista Harry Belafonte, in un biopic inedito, che ne mette in rilievo l’impegno nella lotta per i diritti civili; e ancora la musica tradizionale dell’Uganda, dell’India, le sonorità cubane e quelle giamaicane. Sono questi alcuni dei principali contenuti della XIII edizione di Immagini e Suoni del Mondo Festival del Film Etnomusicale, che si tiene al cinema La Compagnia di Firenze dal 2 al 4 ottobre, diretto da Leonardo D’Amico, per l’associazione Multi Culti.
Il programma del festival etnomusicale
Si parte venerdì 2 ottobre pomeriggio con Buganda Royal Music Revival, di Basile & Jules Louis Koechlin (ore 16.30), nel quale si racconta della rinascita della tradizione dei tamburi reali del Buganda. Nel documentario che segue (ore 18.30) la macchina da presa segue le vicende di un ragazzo indiano, Moti, membro della casta Manganiar, cresciuto con la musica e il canto, che si fa ambiasciatore all’estero delle sue tradizioni musicali. The Jazz Ambassador, di Hugo Berkeley, il citato film sulla particolare missione dei jazzisti afroamericani ai tempi della guerra fredda, è il film in prima serata (ore 21.00), molto atteso, per la pagina di storia che rivela e per le musiche che propone (il film è ad ingresso libero).
Il festival prosegue sabato 3 ottobre con il documentario Lomax in Éirinn, di Declan McGrath (ore 16.30), ritratto dell’etnomusicologo americano Alan Lomax, che nel 1951 si recò in Irlanda, guidato dal piper Séamus Ennis, per registrare e collezionare canzoni tradizionali irlandesi. Song of Lahore, di Sharmeen Obaid-Chinoy e Andy Schocken, proiettato alle 18.30, è invece il titolo del documentario che testimonia l’incredibile storia di un gruppo di anziani musicisti del Pakistan, che reinterpretano e registrano la loro esecuzione del celebre brano jazz “Take Five”, diventano star del Web e arrivando ad avere una popolarità tale da a suonare a fianco di Winton Marsalis. In prima serata, grande attesa per la proiezione del documentario di Susanne Rostock dal titolo Sing your Song, sulla vita del cantante, attore, attivista Harry Belafonte. Dagli esordi alla fama internazionale, passando dalle sue esperienze in tournée in un paese in piena segregazione e dalla sua provocatoria incursione a Hollywood. Una carriera rivoluzionaria, quella di Harry Belafonte, sempre affiancata dall’attivismo politico nel movimento americano per i diritti civili degli Afroamericani e dalle battaglie per la giustizia sociale.
Le proiezioni domenicali di domenica 4 ottobre di aprono alle 16.30, con il biopic L’altro cammino. Tango con Rodolfo Mederos, di Gabriel Szollosy, incentrato su uno dei più grandi bandeneonisti al mondo, Rodolfo Mederos. Con Inna de Yard. The Soul of Jamaica, di Peter Webber (ore.18.30), il pubblico è invece portato alla conoscenza delle musica dalla Giamaica, grazie al ritratto di un gruppo pionieristico di musicisti giamaicani, vere e proprie leggende viventi del reggae (tra cui spiccano Ken Boothe, Kiddus I, Winston McAnuff, Cedric Myton e Judy Mowatt) che hanno cantato con artisti del calibro di Bob Marley, Peter Tosh e Jimmy Cliff.
Serata conclusiva e concerto
In chiusura, come da tradizione per il festival, ci sarà una proiezione seguita da concerto dal vivo: una serata latinoamericana, dedicata all’universo musicale di Cuba, che inizierà con la proiezione del documentario A Tuba to Cuba, di T.G. Herrington e Danny Clinch (h.21.00). Ricerca dinamica e colorata della musica che ha dato vita al jazz di New Orleans, costellata di incontri con alcuni dei musicisti più iconici di Cuba. In seconda serata, sul palco de La Compagnia, esibizione dal vivo della cantante cubana Yorka Rios con il suo gruppo Cubanìa e Tradiciòn.